MADEIRA: TRA TREKKING E MARE

Se state pensando ad un viaggio in Portogallo, vale la pena concedersi una lunga sosta a Madeira, bellissima isola dell’Atlantico che, a ragione, viene anche chiamata “giardino galleggiante“.
Isola che non offre solo la bellezza del suo mare, ma è anche il luogo perfetto per gli amanti del trekking, che avranno l’imbarazzo della scelta per le innumerevoli escursioni che si possono fare sull’isola.

Ecco qui il nostro itinerario per una settimana!

GIORNO 1:

Siamo partite alla grande, con un mega trekking di 27km, con 1350 m di dislivello positivo, che dal paesino di Caniçal ci ha portate fino a Porto da Cruz, passando per la punta de San Lorenzo.
Caniçal è un piccolo villaggio di pescatori e, ha costituito, fino al 1982, il centro dell’industria della caccia alla balena.

GIORNO 2:

Il tempo non era dei migliori ed abbiamo perciò deciso di trascorrere la mattinata visitando l’orto botanico di Madeira. L’orto si trova a pochi chilometri dal capoluogo Funchal e si estende su un’area di 35 mila metri quadrati e garantisce condizioni ottimali per alcune piante, trovandosi ad un’altitudine che varia tra i 200 e i 350 metri .

Sono i colori e i paesaggi realizzati con più di 2.500 piante esotiche provenienti da tutti i continenti, che rendono questo giardino unico. L’orto botanico ha come scopo la conservazione delle specie e funziona anche come centro di divulgazione scientifica, mantenendo, nella sua collezione di piante viventi, specie in via di estinzione o già estinte nei loro paesi di origine. In questo spazio si trovano aree dedicate alla coltivazione, all’esposizione, un belvedere da dove si può ammirare la città di Funchal ed un piccolo anfiteatro.

Nel pomeriggio ci siamo invece rilassate presso il locale Justino’s Madeira Wines, dove abbiamo assaggiato il caratteristico vino rosso. Prodotto con le uve della varietà Tinta Negra, vanta una storia lunga più di 400 anni. Abbiamo poi assaggiato la poncha, la bevanda tipica dell’isola. Inventata dai pescatori locali, è fatta con fatto di rum, miele e limone, ingredienti ai quali, si può aggiungere la maracuja.

3 GIORNO:

Giornata di relax in spiaggia (almeno una dovevamo farla), per ricaricarci.

4 GIORNO:

Il quarto giorno ci siamo spostate a Porto Moniz, sulla costa nord occidentale dell’isola, per trascorrere una giornata tra trekking e nuotate nelle meravigliose piscine naturali.
Le piscine naturali che sono divise in due zone, la parte “Velha” (vecchia) che è la più scenografica e naturale con l’isolotto sormontato dal faro che le fa da coreografia e la parte nuova, adiacente alla precedente e creata a mixando il nuovo a ciò che ha creato la natura in migliaia di anni. In queste piscine si accede a pagamento, anche se a prezzi irrisori, ed è possibile noleggiare il lettino e l’ombrellone ed utilizzare i bagni e gli spogliatoi.

Poco distante dalle piscine naturali si trova il Forte di Sao Baptista del XVIII secolo. Al suo interno si trova l’acquario di Porto Moniz, che ospita, in un ambiente roccioso ricostruito e con fondo sabbioso, mante, murene, pesci balestra e tanti altri pesci presenti nelle acque che circondano l’isola di Madeira.

5 GIORNO:

Il trekking più bello dell’intera settimana: quello collega Pico do Arieiro con Pico Ruivo.

Il Pico Ruivo è la montagna più alta della piccola isola di Madeira (1862 metri). Il sentiero inizia dietro il punto di ristoro del parcheggio del Pico do Arieiro. Corre sulla cresta e si apre su zone panoramiche aperte sul nulla. Sulle pendici orientali del Pico das Torres si cammina alti sopra vertiginosi strapiombi (sempre dotati di passamano) sulle rampe gradinate scavate nella roccia. Al bivio col sentiero che arriva da Achada do Teixeira ci si tiene a sinistra fino alla Casa do Abrigo, un rifugio in stile alpino che è l’unico dell’isola.

A ritorno si può fare un sentiero alternativo che passa per il tunnel del Pico da Torres. Attenzione se si sceglie questo percorso: è necessario munirsi di una torcia in quanto si attraversano numerosi tunnel scavati nel tufo.

La lunghezza è di 13 km con 900 m di dislivello positivo.

6 E ULTIMO GIORNO PRIMA DELLA PARTENZA:

L’ultimo giorno abbiamo invece percorso l’itinerario che dal paesino di Rabaçal permette di ammirare le levadas.
Le levadas sono degli antichi canali d’irrigazione e costituiscono la testimonianza viva dello sforzo titanico degli antichi abitanti dell’isola per portare a valle l’abbondante acqua che nasce da sorgenti nelle zone montagnose.

Il trekking inizia dopo Casa do Rabaçal (troverete un parcheggio gratuito) e si sviluppa su 9,5 km con circa 700 m di dislivello positivo.

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