MONVISO, DAL RIFUGIO QUINTINO SELLA

Il Monviso è una delle montagne più amate dell’arco alpino, anche se non tra le più note al grande pubblico.
Coni suoi 3841 metri è la montagna più alta delle Alpi Cozie, in Piemonte.

La sua vetta fu conquistata per la prima volta il 30 agosto del 1861 dall’alpinista inglese Mathews, salendo da Pontechianale e passando dal Vallone Vallanta, mentre il primo scalatore italiano a raggiugere la cima fu Quintino Sella, 3 volte Ministro delle Finanze del Regno d’Italia, il 12 agosto del 1863. La prima donna a raggiungere la cima del Monviso fu Alessandra Boarelli, chiamata anche Nina (a questo link l’articolo sulla sua salita).

La salita al Monviso, anche dal suo versante più facile, la cresta Sud, è un itinerario alpinistico con numerosi passaggi in arrampicata di II grado e qualche passaggio di III. Pertanto è raccomandato solo a escursionisti con grande esperienza e qualche capacità in arrampicata.

Per quanto riguarda l’attrezzatura, sono necessari casco, imbrago, corda, qualche cordino e moschettone, a inizio stagione può essere necessario utilizzare ramponi e piccozza.

ITINERARIO

Il punto di partenza dell’itinerario è Pian del Re, dove si trovano anche le famose Sorgenti del Po. Dal Pian del Re, in circa 3 ore, si raggiunge il rifugio Quintino Sella (7km e 1000m D+), dove abbiamo dormito.

Il giorno dopo partenza alle 4 in direzione della cima del Monviso.
Dal rifugio si scende verso Sud sulla mulattiera che costeggia a oriente il Lago Grande di Viso fino a circa 2495 m, dove si trova un bivio (ometto). Si prende a destra il sentierino (scritta a vernice sbiadita su un sasso: Viso-Sagnette-V24) che, attraversata la pietraia, risale il pendio di magra erba e pietre alla base del versante orientale della Punta Barracco fino all’inizio del tratto attrezzato (2730 m c.a). È possibile e meno faticoso evitare la prima parte della ferrata: dall’attacco (dove si trova una piccola sorgente), si prende il sentiero che, a sinistra, traversa sotto lo sperone roccioso (tratto esposto) e raggiunge un pendio detritico, che poi risale fino all’inizio del secondo tratto della ferrata (2860 m c.a). La si segue percorrendo dapprima una sorta di cengia ascendente a sinistra e poi una cresta articolata da cui si domina il canalone che scende dal Colle delle Sagnette; infine, con una traversata a sinistra per cenge e saltini, si raggiunge il Colle delle Sagnette (2991 m). In genere, gli alpinisti diretti al Monviso non utilizzano il kit da ferrata per assicurarsi lungo questo tratto (attrezzato solo con una robusta catena metallica). Date le sue caratteristiche (due lunghi traversi a tratti esposti e una cresta ricca di appigli) può essere sufficiente assicurarsi utilizzando uno o due cordini e i moschettoni (larghi). In caso di necessità si può sempre ricorrere alla corda.

Dal Passo delle Sagnette ci si abbassa nel Vallone delle Forciolline per 45/50 m, poi si piega a destra e si percorre il vallone prima su una buona traccia di sentiero poi seguendo gli ometti che guidano tra i massi della pietraia. Ci si sposta dalla parte opposta del vallone e si risale la morena frontale del Ghiacciaio di Viso fino al ripiano soprastante, dove si trova un grosso ometto visibile già da lontano. Continuare verso Nord-Ovest per detriti o neve nella conca un tempo occupata dal Ghiacciaio di Viso fino alla base di una bastionata di rocce rossastre; svoltare a destra (Est) e, per un pendio di sfasciumi e blocchi accatastati, raggiungere il Bivacco Andreotti (3225 m; utilizzabile solo in caso di emergenza). Poco sopra si giunge alla base del piccolo Ghiacciaio Sella, che si rimonta fino ad incontrare una cengia pressoché pianeggiante che taglia, verso sinistra, la parete Sud del Monviso: all’inizio della cengia alcuni segni gialli indicano l’attacco della via normale.

Si segue la cengia verso sinistra (qualche passo un po’ esposto) fino ai piedi di una cascatella (punto più pericoloso della salita perché più soggetto alla caduta dei sassi). Si piega a destra per roccette e piccole cenge, poi si sale per gradoni prima a destra poi a sinistra fino a una spalla rocciosa. Proseguendo in direzione Nord-Ovest, si arriva alla base di una spaccatura-camino alta 7-8 metri che si sale sul fondo. Si continua prima verticalmente, poi diagonalmente a sinistra fino a una cengia detritica che porta a un buon punto di sosta detto Sala da pranzo. Si sale ora lungo una crestina rocciosa passando nei pressi di una bella guglia detta Duomo di Milano; si superano rocce articolate e si giunge alla base di una paretina rossastra che si evita a destra lungo una spaccatura; superata una placca, si piega a sinistra e si guadagna un comodo terrazzo. Continuare con divertente arrampicata su buona roccia superando alcuni piccoli camini (I Fornelli; II+). Superato questo tratto, si sale fino a raggiungere una spalla della cresta Sud-Est da cui si riesce a vedere il Rifugio Sella. Si prosegue passando sotto un caratteristico gendarme (Testa dell’aquila), si attraversa un ripido canalone (Passaggio della Est; attenzione in caso di neve) e si guadagna la cresta Est. Si piega a sinistra, si salgono alcuni facili salti della cresta e, infine, per una sorta di canale roccioso a sinistra del filo, si giunge in vetta a pochi metri dalla grande croce di ferro (5,5km 1450m).

DISCESA

Si svolge seguendo esattamente il percorso della salita.

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