Si chiamano Silvia Gottardi e Linda Ronzoni, ma sono conosciute come le Cicliste per caso. Una coppia effervescente che crea contenuti sui loro viaggi in bikepacking per il mondo, popolando il loro blog e i loro canali social. Ma, come precisano, non sono influencer. Linda è graphic designer, fondatrice di diversi studi di grafica e direttrice creativa de Il Lazzaretto. Silvia è un’ex cestista professionista, scudettata con Priolo nel 2000 e ha vestito più volte la maglia azzurra. Dalla pallacanestro è passata al bikepacking, grazie a Linda, compagna di avventure e anche di vita.
Il nome Cicliste per caso è nato, nel 2005, durante un viaggio in bici sulla Carretera Austral, la leggendaria strada sterrata di 1.200 km che corre contro vento lungo la Patagonia cilena, tra fiordi, ghiacciai e natura selvaggia. Dopo quel primo viaggio mitico, Silvia e Linda non hanno più smesso di pedalare.
Il nome ha cambiato leggermente significato nel corso del tempo. Inizialmente, indicava proprio la casualità che le ha portate a intraprendere il viaggio più memorabile delle loro vite: la Patagonia. Quando sono partite sapevano a malapena come riparare una camera d’aria. Oggi, invece, sono organizzate e sanno bene cosa fare, ma hanno deciso di mantenere quel nome per ricordarsi sempre della bellezza di essere principianti e di meravigliarsi ogni volta che si scopre qualcosa di nuovo.
Insieme al nome è nato anche il loro blog e tutto il loro progetto. Un progetto che non parla solo di viaggi, ma anche di donne ed empowerment, prendendo come spunto la bicicletta, uno dei simboli per eccellenza dell’emancipazione femminile, con l’obiettivo di è incoraggiare altre donne a viaggiare, essere autonome, intraprendenti.
Nel 2020 è uscito anche il loro primo documentario “Cicliste per caso – Grizzly Tour”, visibile ora su Amazon Prime, in cui raccontano il loro viaggio in bici lungo la Great Divide Mountain Bike Route, una pedalata di 4.000 chilometri con 60.000 metri di dislivello attraverso gli Stati Uniti, dal Canada al Messico. Un avventura unico attraverso le zone più remote delle montagne rocciose, tra natura incontaminata e animali selvaggi. Un’impresa epica che le ha costrette a misurarsi con i propri limiti, i quali hanno messo alla prova il loro legame.
Un viaggio realizzato in totale autonomia, dormendo in tenda e utilizzando le cartine per orientarsi.