ALLA SCOPERTA DEL DELTA DEL PO IN BICI

Il Delta del Po è un ambiente naturale pressoché intatto che per essere scoperto va attraversato lentamente e perché non farlo in bici?
Ecco qui i nostri itinerari, che abbiamo percorso con la nostra bici, marchiata Liv, Embolden 2, una bici da trail adatta anche ai tratti off-road sconnessi.

1° GIORNO

Durante il primo giorno della nostra avventura, siamo partite da Ca’ Tiepolo, una frazione del comune di Porto Colle, in direzione della sacca degli Scardovari, una vasta distesa di acqua salata dove un tempo, nelle terre emerse, si coltivava il riso mentre oggi è utilizzata per allevare cozze e vongole, e l’Oasi di Ca’ Mello, un enorme canneto di 40 ettari dove, da una grande torretta, si possono ammirare molte specie floristiche del Delta del Po.

Lasciate alle spalle le ultime case del paese, si risale lungo l’’argine destro del Po di Venezia, il ramo principale del fiume, e lo si segue fino a Tolle.

Quando il ramo di Venezia si biforca, si segue l’argine del Po di Tolle fino quasi alla sua foce, dove si trova la sacca degli Scardovari. Proseguendo si raggiunge Bonelli, borgo dalle tipiche case deltizie ad un solo piano dai grandi camini a dado,  e poi la spiaggia e il villaggio turistico di Barricata, località frequentata d’estate da turisti alla ricerca di relax nella natura incontaminata.

I canneti delle velme e delle barene della foce, lasciano il posto alle cavane della Sacca. Qui i pescatori svolgono il loro lavoro basato principalmente sull’allevamento dei mitili, dei quali la cozza rappresenta uno dei prodotti di eccellenza del Polesine.

Si raggiunge poi l’Oasi di Ca’ Mello,  da dove, per proseguire sulla via del ritorno si attraversa uno dei caratteristici ponti di barche e si raggiunge S. Giulia e da qui la piccola località di Goro, da dove si può salpare alla volta dell’isola dell’Amore con il suo Faro, unica costruzione presente.

Passati sull’argine destro del Po della Donzella, si risale il fiume fino a raggiungere Ca’ Vendramin e da qui si prosegue per Ca’ Tiepolo, punto di partenza di questa indimenticabile ciclo escursione.

Il percorso si svolge su strade asfaltate e sterrate. Perfetto da percorrere in questo peridio (inizio primavera) grazie alle temperature miti, ma non troppo calde, e all’assenza di zanzare. 

Km percorsi: 70

2° GIORNO

Il secondo giorno abbiamo deciso di partire da Rosolina. La nostra meta era il Giardino Botanico di Porto Caleri, seguendo la Via delle Valli. 

Realizzato dalla Regione Veneto nel 1990, si estende su un’area di 24 ettari, ha lo scopo di conservare un ambiente naturale unico e di notevole interesse scientifico. La visita agli ambienti del Giardino Botanico può essere effettuata, acquistando il biglietto di ingresso per la riserva naturale, grazie a tre diversi sentieri: uno breve, che interessa in maniera particolare la pineta, uno intermedio, che include tutti gli ambienti tranne la zona umida d’acqua salmastra ed uno più lungo, che include anche quest’ultima. Sempre accessibile e gratuita è invece la sua famosa passerella in legno.

A Rosolina possiamo anche ammirare e salire in cima alla torre panoramica foce dell’Adige. Realizzata in acciaio ha un’altezza di circa 16 metri, salendo, in cima si trova una piattaforma di osservazione, ottimo punto per ammirare panorami mozzafiato e per scattare stupende foto al tramonto.

Una volta arrivati in cima si può ammirare il punto preciso in cui il fiume incontra il mare.

Da una parte l’Adige funge da confine naturale tra Isola Verde (frazione del comune di Chioggia) e Rosolina Mare e dall’altra ha inizio l’arenile, che invita ad una bella passeggiata litoranea per gli amanti della natura.

Km percorsi: 30

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