CIMA D’ASTA

Dalle temperatura tropicali di fine agosto, la prima domenica di settembre ci “regala” un sensibile abbassamento delle stesse, a causa delle copiose piovute. Sulle cime si scorge già la prima neve, ma c’è ancora voglia di fare uscite a piedi in montagna.. che si fa? Sarebbe bello “pestolare” la prima neve ma il meteo non promette nulla di buono così pensiamo di scegliere una destinazione non troppo complessa, ma che dia soddisfazione e con un rifugio a metà strada.. dove andiamo?

Cima d’Asta dalla Val Malene soddisfa tutti i requisiti richiesti. Visto che non abbiamo la pretesa di arrivare in cima a tutti i costi a causa del tempo incerto, partiamo con calma. Scendiamo dalla macchina e un vento freddo e pungente ci pizzica il viso.. non siamo sicuramente abituati dopo un estate cosi torrida.. Un caffè e due chiacchiere con i gestori della Malga Sorgazza non ce li toglie nessuno, così scopriamo che il locale quest’anno è gestito da un’Associazione spontanea che mediante il lavoro di alcuni volontari è riuscito a tenere aperto tutti i giorni dell’estate. La prima parte del percorso si snoda lungo una facile strada sterrata forestale fino ad arrivare alla stazione di partenza della teleferica (45 min). Lasciata questa strada sterrata che attraversa un lariceto  inizia il sentiero vero e proprio. Piano piano la pendenza aumenta ed è necessario fare slalom tra piccole roccette. I colori che ci circondano mutano col variare della luce, il Lagorai è straordinario da questo punto di vista, ci sono piccoli ruscelli che scorrono in più punti e Dana (il mio cane)  ne è felicissima.

Martina e Dana

A circa un’oretta dalla teleferica arriviamo ad un  bivio: placche o trodo dei aseni? Entrambi arrivano al rifugio O.Brentari, solo la percorrenza è un po’ diversa, in quanto la prima si presenta come ripida e diretta mentre la seconda aggira proprio questa “parete” ed è un sentiero vero e proprio. Noi scegliamo la prima ovvero le placche: ci troviamo una colata di roccia da percorrere in aderenza, gli scarponi ci aiutano un sacco, per fortuna questo tipo di pietra ha un buon grip! Arriviamo al laghetto di Cima d’Asta e, poco dopo al rifugio e le prime tracce di neve fresca si fanno vedere, siamo un po’ indecise se proseguire o meno, ma la curiosità ha la meglio.

Il rifugio Ottone Brentari a Cima d’Asta

I cartelli dicono che ci vuole ancora un’oretta e mezza per la cima. Saliamo fino alla forcelletta saltando da un sasso all’altro, la vista è splendida riusciamo ad incorniciare il lago color smeraldo, il rifugio e le cime circostanti in un’unica foto, i contrasti si fanno ancora più accattivanti grazie alla presenza della neve; uno spettacolo. Superata la forcelletta dobbiamo scendere, perdendo un po di quota, aiutate da alcune corde fisse . Un breve tratto in piano saltellando ancora su alcune roccette e arriviamo all’ultima salita finale. A tratti troviamo alcuni comodi scalini fatti di pietra che ci facilitano la ascesa, manca poco alla croce di vetta e l’emozione di esserci quasi inizia a farsi sempre più forte. Un altro traguardo, un’altra esperienza che ci rimarrà nel cuore per sempre perchè alla fine è questo ciò che conta. Avere dei momenti che rimarranno indelebili nelle nostre vite. Trascorriamo alcuni istanti ammirando il panorama e poi a malincuore iniziamo la discesa per la via di salita.

INFO: 

Salita alla cima più alta della catena del Lagorai dalla Val Malene

CIMA D’ASTA: mt 2847 da MALGA SORGAZZA  1400 PERCORSO A.R.  17 KM

CIRCA DISLIVELLO: + 1450

DIFFICOLTA’: EE

DURATA: 7/ 8 ORE

PERIODO: estate

PUNTO DI PARTENZA E DI ARRIVO: parcheggio di Malga Sorgazza

RIFUGI INTERMEDI: O. Brentari (a quota 2473)

SENTIERO ADATTO A CANI: SI

 

Torna in alto