TRAIL ROCK GIRLS

Mettetevi comodi, “lanciate” Youtube a tutto volume e leggete ogni singola storia con il sottofondo della canzone scelta da Simone Sarasso, per descrivere ogni “guerriera del dislivello”. Diciannove donne che hanno saputo lasciare il segno con il loro “magico assolo di sassi e polvere”.  “Trail Rock Girls” edito dalla Mulatero Editore, non è un libro come tanti, ma è più una “playlist”, un concept musicale, ideato appunto da Sarasso. Le storie si colorano di emozioni, testi di canzoni e cronache delle gare. Un magico intreccio di “Storie di donne, montagne e chitarre distorte”.

“Thunderstruck”

Si parte con la storia di Alessandra Boifava, con il suo sogno di partecipare, per l’ultima volta, al Tor de Géants, una gara durissima ad anello di 330 km per un totale di 24 mila metri di dislivello, che parte e arriva a Courmayeur. La voglia di Alessandra si scontra però con i sorteggi e la decisione spetta quindi ad Alessandra Nicoletti, seconda protagonista del libro, e regina del Tor, che acconsente a farla partecipare. Qualcosa va storto e Simone si trova a raccontare le gesta di Silvana Favrè (nella “Ghost Track” del libro) a quella gara.

Si passa quindi ai Green Day, con Stephanie Case, atleta di primo livello e avvocato per i diritti civili, lavora per le Nazioni Unite. A lasciare il segno è Mira Rai, “una bambina troppo testarda per finire in un buco nero”. Una storia che commuove, raccontata egregiamente, una eroina capace di andare contro tutti e tutto pur di fuggire, di corsa, verso traguardi migliori, ma non dimenticando di aiutare il proprio Paese, il Nepal.

Poi arriva Graziana Pè, una “tigre” dall’animo “Rebel”, che scopre la corsa tardi, ma i risultati arrivano subito e Graziana continua a farci sognare.

Graziana Pè, in copertina di “Trail Rock Girls”

C’è poi Francesca Canepa, due volte vincitrice del Tor, recentissima testa di serie dell’Utmb 2018 (prima italiana) e tante altre competizioni vinte, insomma “La storia di una regina”.

Si cambia musica, e conosciamo Elisa Desco, mamma di due splendide bambine e un record in tasca, quello dell’ascesa al Monte Rosa.

Poi c’è Silvia Rampazzo, una “minoranza” perché è diversa in tutto, alle ultra preferisce le sky, corte e veloci.

Ivana Di Martino, immagine stessa della resilienza, una vita bella, ma difficile che ha saputo affrontare proprio grazie alla corsa.

Arriva Lizzy Hawker, che è “dinamite pura”. È l’unica al mondo ad aver vinto cinque volte l’Ultra Trail du Mont Blanc.

Si cambia lato della “disco”, e troviamo Katia Fori che, da Parma, si è trasferita in montagna con suo marito Nicola, e ora si divide tra lavoro, corsa in montagna e scialpinismo, cercando di conciliare tutto, grazie al suo talento.

“Welcome to Paradise”. Raffaella Miravalle lavora proprio nel suo Paradiso: lei è una guardiaparco. Campionessa piemontese di corsa e scialpinismo, il “proprio paradiso lo ha conquistato con fatica e dedizione”.

Megan Kimmel, originaria del Colorado, si è fatta ricordare anche sulle Alpi e in Dolomiti, “è una senatrice delle Ultra e un’ambasciatrice titolata del Trail Running”.

Continuiamo con la musica, e scopriamo il “drago” che si nasconde dentro Fernanda Maciel. Brasiliana d’origine, dopo la ginnastica artistica, ha spiegato le sue ali. Esplode la passione per la corsa, “ha bisogno di altitudine e lunghi respiri per alimentare il fuoco che la infiamma”.

Dall’oggi al domani, la corsa diventa il centro per Simona Morbelli and “Nothing Else Matters”. Nel 2017 è l’anno migliore per lei: è la seconda donna (unica italiana) a tagliare il traguardo della Leadville, la storica 100 miglia americana, un risultato leggendario and “Nothing Else Matters”.

Infine incontriamo Nathalie Mauclair che durante il Raid Multisport Campionati del mondo (500 km di Mtb, trekking e kayak con 24 mila metri di dislivello positivo, si corre per sette giorni), ha avuto le allucinazioni per davvero, andando oltre i propri limiti. Correndo solo da 7 anni, la signora Mauclair ha raggiunto risultati da capogiro.

Silenzio.

E come tutti gli album che si rispettino, arrivano le tracce fantasma, le “Ghost Track”. Parliamo di Camilla Magliano, torinese classe 1985, si è particolarmente distinta sia alla Limone Extreme che al Km Vertical De Fully: quinta assoluta. Con una doppia laurea in ingegneria gestionale in tasca, non ci pensa a stare in ufficio.

Rocce, sassi e dislivello: ecco quello che le piace. Ed è quello che accomuna tutte queste grandi atlete ed eroine che troverete brillantemente raccontate in “Trail Rock Girls”, da leggere – ovviamente – a tutto volume!

 

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