MY LIFE IN TREK

Ha iniziato a camminare per un grave problema fisico e…non si è più fermata. Questa è la storia di Marika Ciaccia, 28 anni di Varese, più conosciuta sui social come My Life in Trek.  Le hanno diagnosticato una trombosi venosa profonda ed una embolia polmonare che la volevano costretta a letto, ma lei è stata più forte della sua malattia: si è allacciata le scarpe e si è messa in cammino. Ha fatto molti viaggi zaino in spalla, dal Tirolo, al Monte Rosa fino ai 5000 metri delle montagne arcobaleno peruviane.  Racconta tutte queste esperienze, macchina fotografica e gopro in mano, sul suo blog My life in Trek.

Come mai hai iniziato a camminare, anche se ti ritenevi una persona pigra?

Ho iniziato a camminare a seguito di un problema fisico (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) che mi ha fatto rischiare di perdere questa capacità, che spesso diamo per scontata. E’ stato doloroso ma ho scoperto che il richiamo della montagna era troppo forte, volevo andare sempre più su. Così sono guarita e non mi sono mai più fermata.

Il trekking più bello che hai fatto? E quali le soddisfazioni maggiori?

Di trekking belli ne ho fatti tantissimi, è impossibile sceglierne uno. Sicuramente amo la bellezza delle montagne del Tirolo, mi sono stupita e commossa ai 5000 metri delle montagne arcobaleno peruviane, così come ai 4000 m del Monte Rosa locale. Mi sono immersa nella storia sul trekking alle 52 gallerie del Pasubio e ho esplorato a tutto tondo la Valle Antrona, selvaggia e colorata, la sento come casa.

La soddisfazione più grande è non avere un sogno nel cassetto: appena mi colpisce l’idea di un luogo mi mobilito per raggiungerlo in breve tempo. Non importa che sia accanto a casa o dall’altra parte del mondo, io sono sicura di arrivarci perché lo voglio davvero. E questo fa la differenza.

Marika sulle montagne arcobaleno peruviane

 Cosa provi mentre sei in montagna e nella natura e cammini?

Provo un’incredibile pace interiore e tanta euforia. Camminare mi permette di riordinare i pensieri, eliminare quelli superflui ed elaborare nuove idee. Per me è una medicina naturale.

Come è nato il progetto del tuo blog Life in Trek ?

My Life in Trek nasce per raccontare delle mie scoperte, delle mie semplici passeggiate. L’ho fatto per evadere dalla routine di un lavoro e una vita che mi opprimevano e via via ho costruito una community affezionata. Voglio portare sempre più persone a lasciare la poltrona per preferire il movimento lento, uscire dalla comfort zone come ho fatto io e raggiungere i propri obiettivi con l’aiuto della propria volontà e nient’altro. Spero di prendere presto l’abilitazione come guida ambientale. Già organizzo gruppi, ma voglio fare tutto per bene così da offrire esperienze a tutto tondo e restituire agli iscritti la carica che mi hanno donato.

 Come è stata l’esperienza in Montenegro con Salomon?

Emozionante! Salomon è un’azienda incredibile, attenta alle persone e alle loro esigenze. Hanno come obiettivo quello di migliorarsi costantemente, di salvaguardare l’ambiente, di far capire che le donne non sono solo manicure e gioielli ma molto, molto di più. Sono stati giorni stupendi e abbiamo fatto tante attività Outdoor, come il canyoning, non mi ero mai calata da una casata di più di 20 m… è stato pazzesco!

 Hai in mente altri viaggi zaino in spalla?

Non mi fermo mai. Domani sarò in Trentino, ad agosto farò il Grand Tour del Monte Bianco, voglio anche raggiungere il campo base Everest entro l’anno e continuare ad occuparmi della riattualizzazione della Via Francisca del Lucomagno, un’antica via di pellegrinaggio che passa proprio dalla mia casa. Poi chissà che succederà…

Marika in alta montagna

Sei molto seguita sui social, soprattutto su Instagram e YouTube. I social ti aiutano a condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni?

Ho sempre tante cose da condividere e raccontare. Ci sono persone che non hanno proprio la possibilità di viaggiare e io voglio in qualche modo regalare anche a loro parte delle mie scoperte, portandoli con me anche se ci divide uno schermo (che poi, tante persone le ho portate con me davvero). Giro spesso con strumenti digitali e sicuramente si possono vedere diversi momenti emozionanti sui miei social, ma vi giuro che i più belli sono stati a telecamere spente. Momenti di indefinibile bellezza.

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