LE DONNE NEL SOCCORSO ALPINO

Salvare vite. Questo le spinge a sacrificare tempo libero, lavoro e famiglia per andare in aiuto degli altri. E questo è anche quello che accomuna le sei donne del Soccorso Alpino Trentino che vi facciamo conoscere in questo articolo.

Sono 36 su 644 uomini, ma sono fondamentali per il Servizio provinciale che si occupa del soccorso in territorio montano, dalla roccia alla neve, dal ghiacciaio fino alle forre e alle grotte, oltre che svolgere un’attività di prevenzione degli infortuni in montagna, portando avanti, al contempo, la formazione interna.

CRISTIANA GIONGO: MAMMA, LAVORO E SOCCORSO

Conciliare famiglia e l’attività nel Soccorso Alpino non è sempre facile e Cristiana Giongo, 41 anni, lo sa bene. Lei che ha tre figli piccoli e un marito capostazione, a volte deve rinunciare a partecipare ai soccorsi per stare con la famiglia. Ma resta sempre molto attiva, perché fa tutti gli M.O.T., ovvero i mantenimenti obbligatori per restare nel Soccorso alpino e partecipa ai moduli formativi per rimanere costantemente aggiornata. In passato, Cristiana è stata anche vice capostazione della stazione di Lavarone, prima di trasferirsi a Cles, dove lavora.

Al centro Cristiana Giongo

Nell’ottobre scorso, Cristiana assieme a Rossana Tomasi, Giulia Orlandi e Michela Cozzini hanno vinto la Dolomiti Rescue Race, gara del Soccorso Alpino Nazionale che si è svolta in Cadore. Si tratta di 20km di corsa in montagna, da percorrere, in parte anche in cresta, organizzando delle manovre di discesa in corda doppia, montaggio di barella e corsa con barella.

Dolomiti Rescue Race

CLAUDIA ROSSETTI, LA SPELEO

Ha sempre avuto una grande ammirazione per l’attività del Soccorso Alpino e ne ha sempre condiviso i principi di altruismo e solidarietà, finché un giorno ha deciso di “buttarsi” e diventare una soccorritrice speleologica.  Cosa significa? Significa saper soccorrere persone all’interno di una grotta. Bisogna, quindi, muoversi bene in un ambiente ipogeo, conoscere le tecniche di Soccorso Alpino, come il recupero di un infortunato con l’utilizzo di corde e moschettoni, e aver appreso le tecniche di recupero della barella, da mettere poi in pratica in grotta.

Claudia Rossetti, 48 anni (lavora in un’azienda farmaceutica), ha sempre portato avanti la sua attività speleologica come Istruttore Cai, da sette anni a questa parte, ha intensificato la sua attività con corsi di formazione e con diversi interventi in grotta come Soccorritore alpino.

Un impegno importante, che viene però ripagato dalla possibilità di portare aiuto a chi è in difficoltà: “Le espressioni negli occhi di chi ho avuto la possibilità di aiutare, mi rimarranno sempre nel cuore”, afferma Claudia.

Claudia Rossetti

ANNA CAINELLI, LA GIOVANE

Iscritta al Brenta Team, fa gare di sci-alpinismo e ama andare a cavallo. Anna Cainelli, 17 anni, fa parte del Gruppo Giovani del Soccorso Alpino. Anna ha un sogno grande: seguire le orme di papà Walter e diventare un’unità cinofila, ovvero soccorritori con il cane chiamati in determinati interventi, come la ricerca di persone disperse su terreni impervi.

“Come mio papà mi piacerebbe fare la cinofila, così da poter far coincidere la passione per i cani e aiutare le persone in difficoltà.” Anna ama la montagna e la natura in tutte le sue sfaccettature. Ha voluto iscriversi al Gruppo Giovani del Soccorso per “avvicinarmi a questa organizzazione che coniuga la passione di andare in montagna a quella solidale di aiutare chi ha bisogno”.

Anna Cainelli

ROSSANA TOMASI, ISTRUTTORE SANITARIO

La passione per la montagna è iniziata circa 9 anni fa, poi è letteralmente “scoppiata”.  Rossana Tomasi, 31 anni, infermiera, ora è un Istruttore sanitario del Soccorso Alpino, un connubio perfetto tra la sua professionalità e il suo ambiente preferito. “Per anni, sono stata l’ultima del gruppo, quella sempre al gancio, sempre fuori soglia. Ma questo mi ha permesso di crescere e trovare nuovi stimoli”, racconta Rossana. “Vediamo se sono capace, mi dicevo e, per colpa della mia insana cocciutaggine, ci provavo con tutta me stessa”.

L’attività con il Soccorso Alpino è così iniziata in simultanea con l’andare in montagna. Entrata in Stazione a Lavis ha iniziato ad affiancare persone alpinisticamente forti. “Quelli che inizialmente erano semplicemente compagni di scorribande, sono diventati amici. Persone presenti nella mia routine quotidiana! Chi va in montagna lo sa, In certi ambienti la fiducia e la preparazione devono essere massimi”.

“Al giorno d’oggi come donna, nulla è precluso e anzi, nel soccorso ho incontrato sempre gentilezza e disponibilità. La sfida più grande è sicuramente con sé stesse, per riuscire a progredire alpinisticamente e trovare, come donna, la “metod” per vivere la montagna!” conclude Rossana.

Rossana Tomasi

ANNA CASTELLI, UNA FAMIGLIA NEL SOCCORSO

Padre, figlia e fratello. Un’intera famiglia nel Soccorso Alpino quella di Anna Castelli, fisioterapista e allenatrice di ginnastica artistica, ma soprattutto appassionata di montagna in tutte le stagioni.

D’estate va ad arrampicare e in ghiacciaio, mentre d’inverno si dedica allo sci. Seguendo la passione per la montagna e la strada già intrapresa dal papà e dal fratello, nel 2015 Anna ha deciso di entrare a far parte del Soccorso Alpino, nella stazione del Monte Bondone.

“Quella del volontariato nel Soccorso Alpino è un’esperienza che arricchisce sia dal punto di vista personale, perché crea gruppo, amicizie e tutti lavorano per dare una mano a chi si trova in difficoltà, ma anche dal punto di vista tecnico. Siamo, infatti, costantemente formati da personale super tecnico ed esperto” racconta Anna.

Anna Castelli

EVA NEZNAMA, IL MEDICO

Medico specialista in Medicina d’Urgenza ed emergenza, ora lavora all’Ospedale di Tione, con un Master internazionale in Medicina di Montagna, Eva Neznama, 41 anni di origine slovacca, è un operatore tecnico sanitario.

Ha iniziato la sua attività nel Soccorso Alpino nel 2009, prima in Lombardia e ora in Trentino, nella stazione di Riva del Garda. Nata e cresciuta in montagna, Eva pratica diversi sport, come la corsa, l’alpinismo, lo sci-alpinismo e l’arrampicata. Il lavoro la impegna molto, per questo a conciliare le due attività si fa fatica, ma d’ora in avanti, Eva spera di poter dedicare sempre maggior tempo agli interventi: “Medicina d’urgenza e la montagna, sono due passioni che si sposano perfettamente nell’attività del soccorso alpino”.

Eva Nenznama
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