LE SIGNORE DELLE CIME

“Parlare al femminile di alpinismo, una delle discipline tradizionalmente più maschili – e forse un po’ maschiliste – è ancora oggi una sfida aperta”.  Scrive Lorella Franceschini, vice presidente generale Club Alpino Italiano, nella prefazione del libro “Le Signore delle cime“, scritto da Chiara Todesco, giornalista “con gli sci ai piedi” , si occupa di montagna e turismo per il quotidiano “La Stampa” e diverse altre testate specializzate.

E già la prefazione ci fa entrare a gamba tesa nel tema dell’alpinismo al femminile.

L’universo femminile rappresenta il volto meno noto dell’alpinismo italiano ed internazionale, quello che fa meno notizia; donne che, da sempre, da quando questa disciplina è nata, compiono imprese straordinarie, sono spesso del tutto sconosciute.

Continua nella sua prefazione la vice presidente del Cai:  “E nonostante le donne alpiniste ci siano sempre state, e che oggi nel Club Alpino Italiano siano oltre 115.000, un terzo degli iscritti, è ancora importante e necessario sottolineare il riconoscimento del contributo femminile all’alpinismo e, in generale, l’assoluta parità di attitudini, ruoli e responsabilità tra i generi”.

Il libro vuole quindi “consacrare” e valorizzare la figura della guida alpina donna.  E lo fa con dieci ritratti, tanti ricordi, avventure e aneddoti. “Le Signore delle cime” rivela le storie autentiche e reali delle guide alpine donna. Partendo dalla prima guida italiana: Renata Rossi. Racconta cosa significa per loro la montagna: casa, rispetto, attrazione, armonia, emozione, passione, amore, valori autentici. Un rapporto solido, innato per chi è nata “montanara”, una scoperta per chi sui monti ci è arrivata dalla città. Tutte quante sono depositarie dei veri valori autentici della montagna.

La copertina del libro

Si legge nell’introduzione: “Le donne guida arrampicano su pareti di roccia, granito, dolomia, sulle falesie e sulle cascate ghiacciate. Sono state sulle vette di tutto il mondo, sul ghiaccio dei nostri Quattromila e anche sugli Ottomila himalayani. Fanno canyoning e sci alpinismo, qualcuna è anche maestra di sci. Una sfida continua che conciliano con il loro ruolo di donna, moglie, in qualche caso mamma”.

Tramite i racconti delle guide al femminile, il libro pone anche in risalto cosa ha significato in passato e cosa significhi oggi essere donna in un ambiente prettamente maschile come quello dell’alpinismo.

Un tema – quello della differenza di genere – oggi più che mai di attualità.

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