COME PREVENIRE IL TUMORE AL SENO

In vista del nostro primo #TrekkingRosa di domenica 12 maggio abbiamo raccolto i numeri e le informazioni utili sul tumore al seno, grazie alla Lilt di Trento.

I NUMERI 

Una donna italiana su otto, nell’arco della propria vita, è colpita da cancro al seno, che rappresenta la neoplasia femminile più diffusa. I casi aumentano di anno in anno; in Trentino si contano in media dieci nuovi casi a settimana, tra i 500 e 600 all’anno. Il tasso di mortalità è però fortunatamente in diminuzione, la percentuale di guaribilità è superiore al 90%.

“Sconfiggere la malattia è possibile” sottolinea il dott. Mario Cristofolini, Presidente di LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Rumori Sezione Provinciale di Trento “grazie soprattutto alla prevenzione e la diagnosi precoce. Sono le prime armi che abbiamo a disposizione per aumentare sempre più le percentuali di curare il tumore alla mammella. In particolare è di fondamentale importanza che le donne aderiscano allo screening mammografico quando entrano nella fascia di età relativa e che, comunque, fin da giovani, si abituino a fare regolari controlli e a riconoscere eventuali segnali d’allarme.”

I SOGGETTI A RISCHIO 

Di solito i soggetti a rischio sono soprattutto le donne a partire dai 50 anni. Oggi però si assiste ad un aumento di casi in età inferiore, dai 30 ai 40 anni.

Non se ne conosce il motivo ma di certo ci sono delle evidenze scientifiche che associano il rischio di malattia allo stile di vita scorretto: alimentazione non controllata o eccessiva, consumo maggiore di alcol, sedentarietà; purtroppo ci sono sempre più donne che fumano.

STILE DI VITA SANO

E’ importante che le donne (ma anche gli uomini) capiscano di essere le prime responsabili per la propria salute e possano tutelarla con semplici scelte quotidiane: mangiare sano (soprattutto verdura e frutta di stagione, legumi e cereali integrali, pesce, olio extravergine di oliva; bere molta acqua; evitare eccessivi consumi di zuccheri raffinati e dolci, grassi e condimenti, affettati, alcolici), fare una costante e regolare attività fisica ( una passeggiata a passo veloce 3 volte in settimana, usare la bicicletta, nuotare) e non fumare.

Mammografia

LA DIAGNOSI PRECOCE

Fondamentale è anche la diagnosi precoce: l’adesione delle donne trentine allo screening APSS (per chi è tra i 50 e i 69 anni) è tra i migliori in Italia, arrivando all’80% ma rimane comunque una percentuale che non partecipa a questa importante opportunità gratuita, rischiando una diagnosi tardiva del tumore, con conseguenti cure più invasive e maggior rischio nell’esito.

LA MAMMOGRAFIA

Per chi non è compreso nello screening, è consigliato fare comunque la mammografia a partire dai 40 anni. È fondamentale che la donna, sempre e indipendentemente dall’età, si rivolga al suo medico di medicina generale nel caso rilevi delle variazioni al seno quando fa regolarmente l’autocontrollo o autopalpazione (cute arrossata o alterata, con noduli, capezzolo retratto e con crosticine o eruzioni, secrezioni, tumefazione nel cavo ascellare, cambiamenti di volume della mammella)

Anche la terapia chirurgica e la chirurgia plastica hanno fatto dei passi avanti importanti, grazie a tecnologie avanzate e operatori più specializzati, offrendo alle donne la possibilità di interventi meno distruttivi e, a volte, anche di uscire dalla sala operatoria senza mutilazioni particolarmente visibili.

CHIEDERE AIUTO COME

Chi sta affrontando, purtroppo, il difficile percorso della malattia oncologica, o ha da poco terminato le terapie, non deve temere di chiedere aiuto.

LILT Lega Italiana Lotta contro i Tumori, a fianco dell’Azienda Sanitaria, offre ascolto e sostegno alle pazienti al fine di mantenere o recuperare quella qualità di vita che le faccia riconoscere quali “persone” e non “ammalati”.

I Servizi di Sostegno Psicologico, per il recupero di relazioni sociali equilibrate e di una quotidianità sostenibile, di Riabilitazione Fisioterapica e trattamento del linfedema, di Agopuntura e di Estetica Oncologica per affrontare problematiche collaterali alle terapie, sono tra le principali attività a disposizione delle pazienti.

Tramite esse, i Volontari LILT esprimono il senso di condivisione e di concreta solidarietà che fanno dell’Associazione un punto di riferimento per chi è in difficoltà o per chi, trovandosi di fronte alla diagnosi di tumore, sente il bisogno di orientamento o approfondimento.

Ma c’è ancora molto da fare, da parte dei soggetti coinvolti nel mondo della sanità e da parte delle donne che non abbassino mai la guardia: l’impegno non deve fermarsi mai.

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