“SULLE CIME RITROVO LE MIE PICCOLE”

Questa è la mia storia. La storia di una donna alla quale la vita ha dato molto ma ha tolto anche tanto. Cinque anni fa ho perso Alice e Federica, le mie figlie, nate  prematuramente in una calda giornata di ottobre. Abbiamo lottato per giorni. Tredici per l’esattezza. Loro troppo piccole per vivere ed io ad un passo dalla morte per arresto cardiaco. Poi il buio e la mia lenta ripresa.
Dal letto della Rianimazione il pensiero era sempre lo stesso..”Se esco viva da qui voglio andare in montagna..voglio rivedere la neve che dona bellezza ad ogni cosa sopra la quale si posa e respirare senza questo maledetto aggeggio!
Pur avendo assistito personalmente centinaia di persone nella mia condizione, non ero consapevole che da lì a poco sarebbe iniziata la salita più dura, quella del ritorno a casa e della quotidianità..
Per fuggire dalla curiosità morbosa di chi fa domande talvolta inopportune ecco la mia prima salita sul Monte Beigua in solitaria, (con valori di emoglobina quasi incompatibili con la vita), la mia prima arrampicata, la mia prima salita con gli sci  e al mio primo 4000.
Ed è lì, fra le vette che toccano il cielo, nello spazio infinito che mi trovo spesso davanti ho sentito spesso il bisogno di ringraziare Dio, o chi per esso, per avermi concesso la seconda possibilità. Qualcuno sostiene che si è atei finché non si ha paura e colui che afferma ciò non ha tutti i torti. Ma comunque sono qui e spero di poter ispirare i miei affetti ad essere la parte meravigliosa di se stessi ancora a lungo.
Alla montagna devo tanto. Mi ha ridato la forza, la fiducia di potercela fare anche quando si perde la capacità di coniugare i verbi al futuro.
E poi la storia di Marta, che si intreccia con la mia..una giovane donna che muore mettendo al mondo ciò che di più bello due persone  possano desiderare. E con lei se ne va anche il suo piccolino. E così mi metto in contatto con Christian, autore del libro “Andare Avanti”, marito di Marta Lazzarin, che ha saputo trasformare il suo dolore in forza, fondando la Marta4kids e percorrendo quattromila chilometri di eccezionale solidarietà a piedi per l’Italia, raccogliendo fondi per la ricerca a favore della fibrosi cistica.
A tutti racconta che il senso della vita, anche quando appare ingrata e ingiusta, è l’amore per gli altri. Decido che per ricordare Alice e Federica, Marta e il suo piccolino possa dare un aiuto a Christian percorrendo gli stessi metri ma verso il cielo..e così dopo cinque anni di sofferenza, allenamenti in quota, gioie e tutta una serie di fatiche inenarrabili alle 7.20 del 26 agosto arrivo sulla vetta  del Monte Bianco.
Sobrietà di gesti e pensieri, l’aria che via via si fa sottile e un’alba che ricorderò per sempre. Le parole oggi sono superflue..questa salita la dedico a loro.
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