MARIA CHIARA RAMORINO: LA FISICA ALPINISTA

Nella parte occidentale della Terra di Ellsworth, in Antartide, un ghiacciaio porta un nome, o meglio un cognome, italiano: Ramorino.

Il ghiacciaio Ramorino è infatti dedicato a Maria Chiara Ramorino, Chiaretta per gli amici. 

Nata a Torino nel 1931, si trasferisce a Roma da bambina. Sua madre, anche se convertita e sposata con un cattolico, è ebrea. Nel 1942 la famiglia si rifugiò nelle Marche, ad Ancona e poi in un borgo dell’interno. 

Nel 1960, dopo la laurea in Fisica, inizia a lavorare al CNEN, oggi ENEA, alla Casaccia, nei pressi del Lago di Bracciano. È l’inizio di un percorso che la porta per tre volte in Antartide (la prima nel 1987), dove nel 1990, nella base di Baia Terranova, incontra Arved Fuchs e Reinhold Messner, reduci dalla traversata del continente sugli sci.

Di fondamentale importanza, nella sua vita, è stato anche lo sport.

Fu sette volte medaglia d’oro alle Universiadi di tennis, quando sui giornali veniva battezzata “l’azzurra dell’atomo”. Per dieci anni è stata nella serie A del basket. In età ormai tarda è stata anche campionessa di orienteering. 

Ma le scalate restano la sua grande passione: centinaia di arrampicate sulle Dolomiti e sul Gran Sasso, una predilezione per la scogliera di Gaeta con le sue vie a picco sulle acque del Tirreno, una decina di spedizioni tra le Ande, l’Himalaya e il Sahara. È inoltre la prima romana a diventare istruttrice del CAI.

Nel 1993 venne il momento dell’addio al verticale e Chiaretta lo fece percorrendo lo spigolo giallo della Cima Piccola di Lavaredo, una celebre via di sesto grado.

Il ghiacciaio Ramorino è stato così battezzato nel 2006 dal Comitato consultivo dei nomi antartici in suo onore, per il ruolo di coordinatrice del team italiano dedito alla compilazione e alla pubblicazione del dizionario geografico composito dell’Antartide curato dal Comitato scientifico per la ricerca in Antartide dal 1998 al 2006.


La sua storia è raccontata nel libro La libertà è tutto. Chiaretta Ramorino, tante vite in una , pubblicato da Edizioni del Gran Sasso nel 2021.

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