“LA CORSA IN MONTAGNA MI HA FATTO RINASCERE”

La storia di Andreea Lozinca, 29 anni, madre di un bimbo di 8, è una storia di grande coraggio. A 25 anni, Andreea ha deciso di farsi amputare la gamba, dopo 4 anni di continui interventi ed infezioni, in seguito ad un grave incidente in motorino nel 2007. Anni durissimi per lei, un calvario vero e proprio, e poi la scoperta nel 2015 dell’osteomielite. Quindi la decisione di rinunciare alla gamba, ad una parte di sè. Bisogna togliere il male alla radice, dice Andreea. Dopo aver messo la prima protesi, nel 2016, invece che starsene buona buona a casa, si è rimboccata le maniche e si è iscritta in palestra, ha iniziato a fare bodybuilding e poi è arrivato il colpo di fulmine con la corsa in montagna. Vertikal, palestra e blog: ecco gli ingredienti della sua guarigione. 

“L’età è solo un dato anagrafico. La mia amputazione ha influito sulle mie storie, fino ad un certo punto, la testa ha fatto tutto. Ciò che credo abbia influito di più, in realtà, è il genere.

Sì, perché noi donne siamo toste. Abbiamo quella marcia in più, che ci permette di tirare fuori le unghie quando serve. Abbiamo quella forza che, quando è guidata dallo spirito giusto, libera tutta la nostra bellezza, ci fa splendere di una luce particolare, un po’ magica e un po’ misteriosa. Cosa ci può mancare, per riuscire a diventare ciò che siamo veramente? La conoscenza, le informazioni giuste ed uno sport o attività fisica che ci appassioni.

I primi due punti, personalmente li ho cercati e ricercati a lungo, da molti anni e lo faccio tuttora, perché amo conoscere per poter applicare a 360 gradi. Il terzo punto, invece, ho cominciato veramente a conoscerlo e “usarlo” veramente solo dopo l’amputazione.

Sì, perché non volevo essere con una gamba in meno ed anche con un fisico in cui non mi sentivo me stessa. Oltre a questo, volevo mettermi alla prova, volevo sfidare i miei limiti. Così ho cominciato a praticare il bodybuilding e piano piano ho capito il reale significato del “fitness” & “wellness”. Ora, senza fretta, ma senza sosta, per via dei continui problemi al moncone, sto proseguendo per la mia strada..

Andreea verso la Diga del Gleno

Quando ho amputato la gamba, non pensavo che avrei avuto così tanti problemi. Volevo rimettermi in forma e stare bene veramente, ma non per una stagione, un anno o due, volevo farlo con costanza, fino a quando mente e corpo me lo avessero permesso. I continui ricoveri e le terapie antibiotiche per via dell’infezione che continuava a ripresentarsi (tra l’altro, anche ora sono sotto terapia) mi hanno spesso frenato dal dare il 100% di ciò che sentivo di poter dare.

Ho aspettato a lungo che la situazione migliorasse, senza avere però alcun riscontro. Ero stanca di avere problemi anche quando “stavo buona”, ero davvero stanca. Così, a settembre dell’anno scorso mi sono iscritta al Vertikal Rosetta. È stata una sfida con la S maiuscola, per me, quasi 8 km per 1200 m di dislivello positivo, ma l’ho completata.

Andreea durante il Vertikal Rosetta

Con i miei tempi, certo, ma il mio obiettivo non era arrivare prima. No. Il mio scopo era superare i miei limiti. Dimostrare a me stessa che ce la potevo fare. Oltre a questo, volevo che tutto il dolore che sentivo alla gamba, almeno avesse una valida ragione di esserci 😂.

È stata una decisione alquanto “non ragionata”, considerando che non avevo la preparazione per affrontare un percorso del genere. Ma sapevo di portarlo a termine in sicurezza, perché gli allenamenti che facevo nella mia garage gym, di vario tipo, hanno rafforzato il mio corpo ed anche la mia mente, insegnandomi ancora di più la resilienza, la pazienza e l’attenzione.

Ma al Vertikal Rosetta è successa anche un’altra cosa. Sono rinata, un’altra volta e quello è stato il momento in cui ho cominciato a scrivere nuovamente la mia storia.

Sono ritornata sui sentieri, dopo tanti anni.. ma ora non ci vado più solo per passeggiare, ora vado per prendermi tutto ciò che la montagna ha da offrirmi. E ho capito che è questo, il mio terzo punto.

Ma dopo qualche Vertikal, ho sentito il desiderio di tornare a fare le mie corsette. E piano piano, quando il moncone non dava troppe “noie” (anche perché poi l’intenzione rimane quella di vivere bene anche il resto della mia vita, godermi il bimbo, la famiglia e la mia quotidianità generale) avevo cominciato a farle.

Andreea durante l’iscrizione al Vertikal Punta Martin

Non molto tempo dopo, ho conosciuto Donna4skyrace. È stato come un segno del destino, perché ho ritrovato le due cose che sentivo più “mie”, la corsa e la montagna. Ho trovato i miei modi di fare sport, di mantenermi in forma e di stare bene, mente e corpo, superando i limiti che possono insediarsi nel subconscio, che sembrano reali e che impediscono di sentirsi Vive al 100%.

La motivazione, il desiderio di stare bene ce l’abbiamo tutte noi. Bisogna solo agire. Perché “fare” porta ulteriore motivazione e la motivazione porta a non smettere. E questo, tutto questo, porta ad amarsi sempre di più, a stare bene con se stesse.

Il bello, però, di tutto ciò, è che ti fa capire che si può vivere veramente bene, nonostante le mille difficoltà della vita e ti spinge a volerlo condividere con gli altri. Per me, la motivazione resta costante grazie al binomio conoscenza + azione, ed è ciò che condivido anche sul mio blog e sui canali social che utilizzo. 

Ho ritrovato molte parti di me, quest’anno.. ma ho promesso a me stessa che questa volta non me le dimenticherò più e non mi farò più “prendere dalla vita”.

No. Voglio recuperare tutto il tempo “perso”, e non sarò da sola. Perché ho conosciuto Marzia, ho conosciuto il gruppo Donna4skyrace e tante altre splendide donne che mi hanno ispirato e mi hanno fatto capire, un’altra volta, che se vuoi, puoi..e spesso, quasi sempre, i limiti sono prima nella testa e poi nel corpo.

Andreea con le altre ragazze di Donn4skyrace – minitrail sulla Ponale

Perciò, se posso dare un consiglio, vorrei invitare tutte le donne a salire in montagna con un po’ di spirito di “sfida”, anche le donne che non si sentono delle “montanare” (e ve lo dice una che non si è mai sentita una sportiva, affatto). Perché una volta completata, non sarete più le stesse.

Fatevi “trascinare” dai gruppi organizzati, andateci con il vostro compagno, la vostra amica, sorella, mamma, con chiunque. Ma fatelo. Vi sentirete rinascere, e dentro di voi pulserà energia di nuova vita…”

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