Con la montagna ho ricominciato a vivere

Mi chiamo Roberta, ho 25 anni e grazie alla montagna ho ricominciato a vivere.

Quella che sto per raccontare non è una storia incredibile, che lascia senza fiato, ma è una storia vera, pura, che non ho mai avuto il coraggio di raccontare prima di oggi.

 Avevo 19 anni quando è iniziato tutto e mi preparavo a quei piccoli cambiamenti che all’epoca sembravano così rivoluzionari: l’università, traslocare in una città nuova, farsi nuovi amici. Non ero minimamente preparata a quello che è successo quell’anno e che ha cambiato la mia vita per sempre. Senza chiedere il permesso a nessuno, senza aspettare il momento più adatto è arrivato il giorno in cui la mia più cara amica, il mio punto di riferimento, ha perso la vita a soli 20 anni, lasciando nel mio mondo e in quello di chi l’amava il vuoto più incolmabile.

 Da allora il tempo, il mio orologio biologico, si è fermato. E 8 mesi dopo ero ancora lì, pietrificata, senza la forza di reagire e di continuare la vita di tutti i giorni. 8 mesi senza mangiare un pasto vero e proprio, senza dormire più di 2 ore a notte, senza uscire con gli amici, senza andare a lezione. I mesi passavano ma io ero ancora ferma a quel 12 dicembre nonostante fossimo ormai in piena estate.

A Luglio dell’anno successivo sono stata aiutata e ho iniziato a intraprendere un percorso terapeutico con un medico specializzato. Credevo che le medicine avrebbero fatto tutto da sole e un giorno, come per magia, mi sarei sentita meglio; dovevo solo avere pazienza e aspettare. Se ci ripenso ora mi viene da sorridere a sentire un ragionamento del genere. È stato a settembre dello stesso anno che mi sono resa conto del contrario: ero io, per prima, che dovevo tirar fuori la forza di rialzarmi e ritrovare, in qualche modo, la serenità. Me ne sono resa conto solo andando in montagna, verso il Lago della Vecchia. Vedendo che dopo pochi passi in salita il mio corpo aveva la reazione di una “giovane” ottantenne ho capito che qualcosa non andava, ho capito che se mi fossi seduta a bordo sentiero a riposare per tutto il giorno non sarei arrivata dove volevo. Metaforicamente era esattamente quello che stavo facendo nella vita: arrendermi. Dopo 4 ore tra cammino e lunghe pause sono arrivata al lago, senza forze, ma per la prima volta dopo mesi, piena di vita.

 Dopo questa esperienza ho iniziato a fare trekking ogni weekend, ogni giorno in cui mi era possibile, e più lo praticavo, più vedevo una sorta di miglioramento. Inutile dire che non ho mai più abbandonato questa stupenda abitudine, che passo dopo passo mi ha fatta crescere così tanto.

 Oggi, dopo 6 anni, ho trovato la forza di parlarne. “Chi te lo fa fare?”, si chiederà qualcuno. Bhè, so di non essere l’unica ad aver attraversato questo tunnel e spero che raccontare ciò che ho vissuto in passato possa in qualche modo aiutare, essere uno spunto, o anche solo far sentire meno sole le persone che stanno vivendo un’esperienza simile adesso.

 Andare in montagna è davvero un’ottima abitudine, per questo ho deciso di dedicarmi a raccogliere tracce e consigli nel mio blog sui sentieri trekking e biking in Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino e dare qualche spunto agli amanti della montagna o a chi, per la prima volta, si appresta a scoprire la sua bellezza.

 

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