Fare attività insieme ai propri figli non solo è possibile, con buon senso ed in sicurezza, ma è anche molto salutare per la neo-mamma, per i figli e per chi condivide quest’esperienza.
Da sempre Donne di Montagna promuove l’attività outdoor tra donne cercando di portare avanti valori come inclusione, formazione e sorellanza per spingersi oltre.
In quest’ultima edizione del Meeting Women’s Climbing Days a San Vito Lo Capo in Sicilia abbiamo avuto dimostrazione di quanto il gruppo possa dare supporto per superare le paure, le preoccupazioni nel fare attività da parte di una neo mamma insieme al proprio figlio.
E bello poter fare attività insieme al proprio “bambino”. E’ un fare le attività che si sono sempre fatte in maniera diversa, con ritmi diversi e priorità diverse, insieme. Per farlo con serenità è bello sentirsi accolte comprese ed incoraggiate.
ANNA (Toretta la nostra guida alpina e mamma):
“Tra le Donne che partecipano ai Women’s Climbing Camps nasce sempre, tra un tiro e l’altro, un grande rapporto, che si chiama sorellanza: ci si aiuta a vicenda e superare le paure, le debolezze e spesso la timidezza di provare. Si iscrivono Donne provenienti da ambienti ed esperienze diverse: da chi non ha mai preso una corda in mano e chi invece di scalate ne ha già fatte, e anche impegnative.
A San Vito, quest’anno abbiamo avuto un’emozione in più. Si è iscritta una neo mamma con il suo Joel di 8 mesi. Clara voleva tornare ad arrampicare dopo la gravidanza, tra tanti dubbi, ma decisa e molto organizzata per farlo. Joel è diventato subito la mascotte del gruppo, coccolato e accudito da tutte, quando non dormiva o giocava beatamente nella sua tendina. La mamma ha portato senza saperlo un’energia potente, e l’ha distribuita a tutte noi. Tra una poppata e l’altra Clara si è messa alla prova più volte, anche da prima di cordata. Mentre lei stessa mi chiedeva perché non le riuscivano certe cose, piena di dubbi, emanava verso di noi una grande forza. Alla fine è stata una esperienza collettiva di condivisione e inclusione che è servita a Clara per avere più fiducia, ma anche a tutte noi. Merito di Joel, Grazie!
CLARA (la mamma di Joel 8 mesi):
Non e’ facile volere praticare la passione per la montagna e l’arrampicata con un bambino piccolo. Non sono gli ostacoli “fisici o pratici” a renderlo difficile, ma spesso quello che pensano le persone. Persone che magari praticano la mia stessa disciplina, ma che di fronte ad un bambino piccolo e alla volontà di portarlo in montagna alzano muri e incomprensione. E’ stato bellissimo poter trovare, invece, supporto comprensione e condivisione da due grandi alpiniste madri come Anna e Marica e da tutte le super woman di questo raduno.
Io ho …sofferto… parecchio mentre aspettavo Joel per i muri che ho visto alzarsi, e non c’entra nulla la paura che possa succedere qualcosa…e non solo nell’arrampicata… vengo guardata strana anche se porto il bambino nel marsupio o viaggio da sola con lui… sono felice di poter dare un esempio e quindi il mio piccolo contributo affinché altre neo mamme non si facciano intimorire .
GIULIA (mamma di una bimba di 1 anno):
Siamo noi che ci imponiamo limiti. I bambini nascono senza nessun impedimento o pregiudizio su cosa poter fare e dove poter essere. Stare in natura per loro è la cosa più “naturale” perché è proprio da lì che arriviamo ed è per stare in natura che siamo attrezzati biologicamente. Un bambino lo percepisce, e in fin dei conti è il luogo in cui sta meglio.
Siamo iperprotettivi e crediamo che sia normale chiudersi in casa perché nostro figlio è troppo delicat@. Così perdiamo un’occasione per loro ma anche per noi stessi, come genitori, di costruire una relazione di forte connessione tra di noi e con l’ambiente. Vivere all’aperto e insieme ad altre persone è una ricchezza per un bambino e per tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarlo.
Ho una bambina che ora ha poco più di un anno, da subito ho deciso che l’avrei portata ovunque, in qualsiasi contesto, a sperimentare la vita all’aperto con la gioia dello stare assieme. Siamo noi stesse madri a pensare che un bambino possa essere limitante o possa dare fastidio agli altri. In realtà è una ricchezza ed un bene comune. Un’opportunità per sperimentare in modo alternativo la montagna, l’outdoor e la condivisione; facendo un piccolo passo in questa direzione subito capiamo come i bambini siano una presenza importante.
Non perdo mai occasione di fare attività outdoor con la mia bambina e forse una delle esperienze più belle di quest’anno è stata percorrere 200 km in bikepacking con carretto tra Toscana e Liguria, unendo passione, fatica sportiva, esplorazione e gioia di stare assieme. Bisogna essere un po’ pronte perché a volte è la società a non essere pronta, e ci sarà sempre qualcuno che non condividerà; è importante avere fiducia perché è tutto benessere per noi, i nostri bambini e chi ha la fortuna di condividere questa avventura con noi.
Grazie ragazze! …che i vostri racconti possano essere una porta aperta, uno spunto di riflessione, uno stimolo per tutte noi.
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