La Norvegia, specialmente quella dell’estremo Nord, è ben descritta dai colori della sua bandiera: blu come il mare, bianco come la neve e rosso, come le casette di legno lungo i fiordi. Le isole Lofoten sono un luogo dove la natura regna sovrana e il panorama è mozzafiato. Un ambiente magico dove sciare, su dolci pendii, tra canali e pareti di granito.

Con meno di 20 abitanti per km quadrato, le isole Lofoten si estendono da sud-ovest a  nord-est oltre il circolo polare artico, dall’ultimo paese dal criptico nome di Å (l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese) a Fiskebal all’estremo nord per 1227 km quadrati, a circa 150 km dalla costa norvegese, e sono il paradiso per lo scialpinismo. Con le loro montagne, simili alle nostre Alpi, ma con dislivelli contenuti (basta pensare che la cima più alta, lo Higravstinde, è alta “solo” 1146 m), permette infatti di combinare più cime durante la stessa uscita e, grazie alla luce che dura fin oltre le 9 di sera ad aprile, si possono evitare le alzatacce classiche delle nostre altitudini.

Noi abbiamo alloggiato a Svolvær, sull’isola di Austvågøy, da dove siamo partite per varie uscite tra cui:

  • Cima Varden (750m) da dove si ha una bellissima vista sul mare di Norvegia
  • Geitgaljen (1085 metri), la seconda cima più alta della Norvegia, che offre una bellissima sciata in ambiente stile Patagonia con vista su fiordi spettacolari 
  • Abbiamo combinato poi le cime Tuva (450m) e Sautinden (586m)
  • Rundfjellet  (803 metri) altro splendido itinerario, si parte in mezzo a boschetti di betulle per continuare in ambiente simil glaciale e finire su cresta aerea

Non dimenticate di dedicare un po’ di tempo anche alle cittadine che si trovano sulle varie isole. Noi abbiamo visitato Nusfjord, uno dei borghi di pescatori più antichi e meglio conservati della Norvegia. È da notare il fatto che alcuni scavi archeologici hanno trovato degli insediamenti risalenti al V secolo. Nel 1975, l’UNESCO ha designato Nusfjord come progetto pilota per preservare l’architettura tradizionale norvegese. Iinfatti al momento la cittadina non è esattamente un villaggio abitato in modo permanente ma piuttosto un museo. Qui è ancora possibile soggiornare in un tipico “robur” (casa dei pescatori).

Abbiamo poi visitato il villaggio di pescatori Henningsvær. Rinomata località turistica, fa parte della municipalità di Vågan ed il suo centro abitato è dislocato su di un gruppo di isolotti ai piedi di una falesia a strapiombo sul mare, a poca distanza dalla costa meridionale dell’isola di Austvågøy.