Noi #DonnediMontagna, invitate dall’agenzia GoNuts, siamo andate alla scoperta della Val Formazza, a piedi e in mtb il 26 e 27 settembre 2023
Il 26 settembre siamo partite per la Val Formazza, una delle valli del comprensorio della Val d’Ossola: un paradiso per gli sport outdoor. La valle si trova in Piemonte al confine con la Svizzera, ed è percorsa dal fiume Toce. Abbiamo quindi raggiunto l’hotel Aalts Dorf, dove siamo rimaste per due notti assieme ad altri giornalisti e al team di GoNuts. Subito dopo pranzo, siamo salite in sella alle emtb, alla scoperta di questo meraviglioso territorio, in direzione Passo San Giacomo, accompagnate dalla guida Andrea. Proprio al passo San Giacomo si stanno ultimando i lavori dell’ex caserma della Guardia di Finanza che sta per diventare un vero e proprio bicigrill e punto d’incontro per tutti gli appassionati delle due ruote. Abbiamo quindi fatto un bellissimo tour per scoprire questa parte di territorio, partendo dal paese di Riale (1733 m), il primo insediamento walser del 1200 d.C.
PROGETTO INTERREG ITALIA SVIZZERA “LAGHI&MONTI BIKE”
Prima di partire per il nostro tour in emtb, abbiamo ascoltato in conferenza stampa come è stato ideato e si è sviluppato il progetto Interreg Italia Svizzera “Laghi&Monti Bike”, attraverso il quale, il passo San Giacomo, in Alta val Formazza, aspira a diventare un simbolo del cicloturismo alpino, un punto di riferimento per chi ama pedalare su piste e sentieri a contatto con la natura.
Scegliere il cicloturismo è anche un bellissimo passo nei confronti dell’ambiente. La bicicletta, infatti, è il mezzo ecologico per eccellenza, e il cicloturismo è una forma molto semplice di turismo sostenibile per l’ambiente e per il territorio.
L’essenza del progetto Laghi e Monti Bike è la creazione di un percorso ciclistico di 80km che attraversa due paesi, Italia e Svizzera. Questo percorso è stato progettato per offrire molteplici opzioni ai ciclisti, con diversi itinerari che si snodano lungo i fiumi Toce, situato in Italia, e Ticino, che scorre in Svizzera.
Punto cruciale del progetto Laghi e Monti Bike, oltre al Lago Maggiore, l’ex caserma della Guardia di Finanza che si trova presso il passo del San Giacomo, luogo simbolo dello scambio culturale italo-svizzero, e che oggi è stata trasformata in un rifugio alpino per ciclisti e e-bikers.
IL NUOVO BICI GRILL
Un vero e proprio “bici grill”, nato investendo i fondi ottenuti dal progetto Interreg e che ha visto come attore principale della sua realizzazione l’Unione montana Alta Ossola con il Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dell’Ossola (per la parte italiana), il Comune di Bedretto (CH), l’Azienda Elettrica Comunale Bedretto (CH) e l’OTR Bellinzonese (CH) (per la parte svizzera). Questa struttura, realizzata con materiali costruttivi naturali ad alta efficienza energetica ed alimentata da fonti energetiche rinnovabili, sarà un punto d’appoggio per coloro che affronteranno la traversata dall’Italia alla Svizzera e vorranno fermarsi per riposare.
TREKKING – GIRO DEL LAGO DI MORASCO
Il giorno seguente, il 27 settembre, abbiamo percorso il giro del lago di Morasco, accompagnati da Otello, guida escursionistica ambientale. Numero 21 dei percorsi proposti dalla selezione effettuata dal progetto Laghi&Monti Bike, è un semplice trekking, adatto anche ad essere percorso con i bambini. La lunghezza è di circa 8km, con un dislivello di circa 150m. Si parte da Riale per raggiungere l’imponente Diga di Morasco, che è stata costruita tra il 1936 e il 1940. Per la sua costruzione si sacrificò l’omonimo paese e furono molte le vittime durante i lavori e a loro è stata dedicata la piccola chiesetta gialla, costruita intorno ad una torretta dell’Enel, che si trova a Riale, l’Oratorio di Sant’Anna.
CHI SONO I WALSER
Esperti conoscitori della montagna, avvezzi ai climi rigidi, i walser trovarono nelle Alpi Pennine, Lepontine e Graie – che contano alcune delle maggiori vette e dei più alti valichi di tutta la catena – un ambiente ideale dove insediarsi. Ed è in questi territori montuosi, ancora oggi pressoché incontaminati, caratterizzati da piccole borgate, pascoli d’alta quota, boschi e ambienti rocciosi improduttivi, che questo antico idioma è ancora parlato dalle poche centinaia di persone che formano la comunità walser delle valli Ossola, Formazza, Sesia e Anzasca. La colonizzazione dei walser in questo territorio fu pacifica, data la natura climaticamente e geograficamente impervia e inospitale dei territori occupati. Non toglievano terra a nessuno insomma: andavano invece a dissodare e civilizzare ambienti mai abitati dall’uomo.