Ho scoperto la Slovenia partendo da uno dei suoi angoli più suggestivi: la valle dell’Isonzo.
Il giorno prima della salita, ho dormito a Bovec, una base perfetta per chi ama la natura in tutte le sue forme.
In quella giornata, prima di pensare alla vetta, ho fatto rafting e kayak lungo il fiume Isonzo (Soča): un’acqua di un turchese quasi irreale, circondata da gole bianchissime e foreste fitte.

L’Isonzo nasce proprio nel cuore del Parco Nazionale del Triglav, uno dei parchi più antichi d’Europa e l’unico parco nazionale sloveno.
È un territorio straordinario per chi ama il trekking, il kayak, l’alpinismo, la MTB, lo sci alpinismo e la natura pura.
Un luogo dove ci si sente parte del paesaggio, non solo visitatrici.

Il mio Triglav parte da Trenta

La mattina dopo, sotto una pioggia fine e con la nebbia bassa, ho lasciato Bovec per raggiungere Trenta, il villaggio da cui inizia uno degli itinerari più selvaggi verso la cima del Triglav, la montagna più alta della Slovenia: 2864 metri.

Si attraversa la valle di Zadnjica, una gola glaciale scolpita tra le Alpi Giulie. È una delle vie meno frequentate, più autentiche e panoramiche.

Già nelle prime ore ho incrociato un camoscio che correva tra i larici, e poco più avanti uno stambecco: una presenza fiera e silenziosa.
Nonostante la pioggia e l’umidità, la traccia era sempre chiara. Il silenzio del parco è quasi sacro.

Dal rifugio alla vetta: una salita che si fa dentro

Dopo circa 3 ore e mezza sono arrivata al rifugio Pogačnikov dom (2050 m), perfetto per una seconda colazione al caldo.
Da qui inizia il tratto più tecnico e suggestivo: si sale tra ghiaie, placche e roccette, fino a raggiungere il sentiero attrezzato.
Gli ultimi 400 metri di dislivello sono esposti e protetti da cavi e pioli.

Non è una vera ferrata, ma un sentiero attrezzato in ambiente alpino che richiede passo sicuro e attenzione.
Il casco è assolutamente consigliato e, se piove o il terreno è umido, anche una longe da ferrata può dare sicurezza in più.

Triglav: dati tecnici dell’escursione da Trenta

  • Partenza: Trenta, valle di Zadnjica

  • Pernottamento pre-escursione: Bovec

  • Rifugio lungo il percorso: Pogačnikov dom (2050 m)

  • Cima: Triglav – 2864 m

  • Dislivello positivo: circa 2500 metri

  • Distanza totale: circa 29 km (andata e ritorno)

  • Durata: 12–13 ore in giornata oppure in due tappe, con pernottamento al rifugio

  • Tratto finale: sentiero attrezzato (cavi e pioli, non ferrata tecnica)

  • Equipaggiamento consigliato: scarponi, abbigliamento da alta quota, casco obbligatorio, kit da ferrata facoltativo

Krma Valley: l’alternativa più semplice al Triglav

Chi preferisce un percorso più accessibile può scegliere la via da Krma Valley, la più diretta e frequentata.
Si dorme al rifugio Kredarica (2515 m) e si sale in vetta la mattina seguente. È la scelta ideale per chi vuole evitare i tratti più tecnici o affrontare la salita in due giorni, con più calma e meno dislivello in una sola giornata.

Il Parco del Triglav: una perla naturale d’Europa

Il Parco Nazionale del Triglav si estende su oltre 800 km² e comprende vette, laghi alpini, torrenti glaciali, pascoli e boschi.
Oltre al Triglav, ospita mete escursionistiche famose come i Laghi del Triglav, il Lago di Bohinj, la valle del Vrata e il Monte Prisojnik.
Qui si trovano animali come camosci, stambecchi, aquile reali e marmotte, oltre a una flora alpina protetta.

È un paradiso per chi cerca un turismo attivo ma responsabile, con rifugi ben gestiti, sentieri segnati e grande attenzione alla sostenibilità.

Il giorno prima: kayak e rafting sull’Isonzo

Consiglio a chiunque voglia vivere una Slovenia completa di abbinare il Triglav a una giornata sul fiume Soča (Isonzo).
A Bovec troverai molte guide che propongono esperienze di kayak, canyoning e rafting in sicurezza, anche per chi è alle prime armi.
L’acqua smeraldo e le rapide moderate lo rendono perfetto per un’avventura che resta nel cuore.

Cosa mi porto a casa

La vetta del Triglav non è solo un punto su una mappa: è un’esperienza interiore.
Mi porto a casa la stanchezza buona, lo sguardo degli animali, le mani fredde sulla roccia e quella sensazione intima di essere nel posto giusto, al momento giusto.

Vuoi organizzare anche tu una salita al Triglav?

Se hai intenzione di preparare una partenza, o vuoi metterti in contatto con il team di Donne di Montagna per ricevere consigli, scrivi a:

[email protected]

Ti aiuteremo a scegliere l’itinerario giusto, preparare l’attrezzatura e — se vuoi — unirti ad altre donne per condividere il cammino.


Domande frequenti sulla salita al Triglav

Qual è la via più facile per salire al Triglav?
La via da Krma è la più accessibile, con minore dislivello giornaliero e tratti meno esposti.

Serve attrezzatura da ferrata per salire al Triglav?
No, ma è consigliato il casco. La longe è utile per maggiore sicurezza nel tratto attrezzato finale.

Dove dormire prima della salita al Triglav?
Puoi dormire a Bovec, Kranjska Gora o nei rifugi lungo i percorsi (Pogačnikov dom o Kredarica).

Si può salire il Triglav in giornata?
Sì, ma solo se ben allenate. Da Trenta o da Krma è possibile fare andata e ritorno in 12–13 ore. Altrimenti, consigliato spezzare in due giorni.

Cosa fare nei dintorni del Triglav?
Rafting sull’Isonzo, escursioni ai Laghi del Triglav, visita al lago di Bohinj, canyoning e bici nella valle della Soča.