Torna, ormai alla sua 72° edizione, il Trento Film Festival!
Dal 1952 ad oggi, la storia del Trento Film Festival si è intrecciata alla montagna e all’alpinismo, facendolo diventare un laboratorio sulle culture delle terre alte.
Ogni anno presenta i migliori documentari, film di fiction e cortometraggi che hanno per scenario montagne e regioni estreme del mondo e raccontano il rapporto affascinante e complesso tra uomo e natura, promuovendo la conoscenza e la difesa dei territori, approfondendo i legami con popoli e culture, celebrando le grandi e piccole imprese alpinistiche e degli sport di montagna.
Saranno più di 40 le location pronte ad accogliere i 120 film e gli oltre 130 eventi del 72° Trento Film Festival, in programma dal 26 aprile al 5 maggio nel capoluogo trentino.
Destinazione di quest’anno l’Irlanda, terra di migrazioni e paesaggi mozzafiato, alla scoperta dell’irishness, tra cinema, letteratura e ovviamente musica, con Cisco dei Modena City Ramblers che suonerà i successi di “Riportando tutto a casa”, a trent’anni dall’uscita dell’album, dialogando con il giornalista radiofonico John Vignola.
Un Festival che, nella sua edizione 2024, intende dunque aprirsi sempre di più a mondi e linguaggi diversi, anche attraverso nuove rubriche come Cincontri, Sete d’infinito e Avventure fuori porta, rinnovando i contenuti di format consolidati come Emozioni tra le pagine, Un’ora per acclimatarsi, Pillole di scienza, e riportando nel programma le apprezzate uscite sul territorio con gli Story trekking.
Molte le masterclass in programma, da un workshop dedicato alle animazioni di Hayao Miyazaki, in occasione dei cinquant’anni di Heidi, fino alla lezione di Massimiliano Nocera, scenografo de Le otto montagne, passando per un laboratorio con Ludovica Basso, in arte Clorophilla, firma del manifesto ufficiale dell’edizione.
Il manifesto
Dopo tre anni segnati dalle opere di altrettanti autori che rappresentano la storia dell’illustrazione italiana – Gianluigi Toccafondo, Milo Manara e Lorenzo Mattotti – il Trento Film Festival cambia radicalmente la prospettiva, fedele alla sua ormai storica tradizione di …innovazione. C’è infatti la firma della giovane autrice Ludovica Basso, in arte Clorophilla, sul manifesto della 72ª edizione, in calendario a Trento dal 26 aprile al 5 maggio 2024. Ligure, classe ‘86, Clorophilla è un’artista versatile che trova le sue ispirazioni viaggiando e stando a contatto con la natura, facendo lunghe passeggiate, osservando con attenzione i dettagli di ciò che la circonda. Lavora come illustratrice freelance e collabora con importanti brand ed aziende italiane ed internazionali, spaziando dal mondo del design, a quello della moda e del turismo. Il suo è un mondo immaginario popolato da donne mitologiche, animali magici, dee, sirene, stelle cadenti dove realtà e fantasia si incontrano.
Ed è proprio questo mondo magico e le sensazioni che esso stimola nella disegnatrice il tema centrale del manifesto. Una Montagna intesa come Donna, come forza creatrice dalla quale tutto nasce ed alla quale tutto è connesso, entità viva che ci accoglie e ci protegge, luogo con un equilibrio delicato, di calma, pace e serenità, che va contemplato e rispettato.
Non il tema specifico di una singola edizione, ma una delle tante narrazioni del festival, che negli anni ha saputo raccontare le varie tematiche che la montagna ispira o suggerisce.
Trento Film Festival e Donne di Montagna
Riparte la collaborazione tra Donne di Montagna e Trento Film Festival con due story trekking.
Il primo sabato 28 aprile con lo story trekking fino al rifugio Bindesi, partendo da Villazzano, con Folco Terziani, passando per il sentiero degli Aquiloni, percorso sensoriale che si snoda sugli assolati vigneti di San Rocco per inerpicarsi lungo le pendici della Marzola.
Regista, scrittore e sceneggiatore italiano, Folco Terzani è nato a New York nel 1969 e ha vissuto la sua infanzia tra vari paesi, seguendo gli spostamenti del padre. Ha frequentato scuole in tutto il mondo, inclusa una scuola pubblica a Pechino. Si è laureato in Lettere Moderne a Cambridge e in Cinema a New York. Dopo un’esperienza di un anno alla casa dei morenti di Madre Teresa in Calcutta, ha girato il documentario “Il primo amore di Madre Teresa”. Affascinato dall’Asia, ha anche girato un film sui Sadhu dell’Himalaya.
Nel 2006 ha curato “La fine è il mio inizio. Un padre racconta al figlio il grande viaggio della vita” (Longanesi), il libro postumo di Tiziano Terzani, che, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos’è stata la sua vita e di cos’è la vita. Proprio a partire da queste conversazioni ha in seguito curato la sceneggiatura dell’omonimo film.
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Ci vediamo poi mercoledì 1 maggio con uno storytrekking&climbing con Wafaa Amer alla falesia Celva.
Egiziana di nascita, fino ad 8 anni viene cresciuta dai nonni assieme alle sue sorelle, poiché i suoi genitori si erano già trasferiti in Italia. A 9 anni Wafaa raggiunge i genitori nel Bel Paese dove si confronta e cresce in un mondo totalmente diverso rispetto a quello della sua infanzia. Impara una nuova lingua, si approccia ad una cultura differente, più aperta per una donna della sua età, e conosce per la prima volta l’arrampicata, grazie alla generosità del padre di un’amica che le paga il suo primo corso, comincia a praticare questo nuovo sport, che in breve tempo muta in una forma di libertà pura.
All’età di 18 anni si prospetta lo scenario di ritornare in Egitto per continuare la sua vita lì, come tradizione impone. Per lei è ormai impensabile abbandonare la vita che si è costruita da sola fino a quel momento, lasciare la palestra, le prese, i compagni che le fanno sicura, gli amici, e per questo decide di trasferirsi dagli amici di Finale Ligure, dove trova una nuova famiglia, supporto e comprensione. Ci vogliono due anni per trovare una sistemazione e un lavoro vero e proprio, ma finalmente, e non senza fatica, Wafaa trova la libertà che stava cercando. È il periodo in cui scopre l’arrampicata su roccia e, con essa, una nuova dimensione di equilibrio. Oggi, all’età di ventotto anni, Wafaa continua la sua vita a Finale Ligure, dividendosi tra passione e lavoro, liberamente, scegliendo ogni giorno chi vuole essere.
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E, novità di quest’anno, faremo parte della giuria del Premio Ritter Sport!
Ritter Sport è da 3 anni sponsor ufficiale del Festival, perché è sempre stato sensibile a queste tematiche e condivide con il Trento Film Festival l’idea di montagna come gioia di vivere e condivisione.
Anche quest’anno assegnerà un premio: il Premio Speciale Ritter Sport, un riconoscimento per l’opera artistica che meglio esprime l’emozione che solo l’ambiente montano sa regalare, unendo avventura, scoperta e spirito di condivisione.