SLACKLINE IN IRAN

La prima cosa che viene in mente quando si sente parlare di Iran è terrorismo, paura, guerra, conflitti religiosi. In realtà sulla religione sono alquanto fiscali, ma non per scelta, da quando lo Scià è stato spodestato, l’Iran è diventato uno stato musulmano a tutti gli effetti.

L’islam era già arrivato ancora ai tempi del regno Persiano, ma era in forma “libera”. Ora purtroppo è imposto e di conseguenza le regole sono più rigide, in tutto il paese. Nonostante il popolo persiano non sia per forza legato a questo tipo di regole, le deve accettare e conviverci.

Stiamo per atterrare a Tehran, io ed i ragazzi con cui viaggio siamo gli unici turisti nell’aereo. Siamo in 7, 5 ragazzi tra Toscana, Bologna e Belluno, io, e Amir un ragazzo iraniano che studia in Italia conosciuto grazie ad una delle passioni che lega tutti quanti noi: la slackline.

Silvia Moser abbracciata a due ragazze iraniane

Theran

Una volta fermato l’aereo vedo tutte le ragazze e donne dell’aereo che si preparano la loro bella sciarpa per coprirsi quando dovranno uscire all’aria aperta. Io, all’inizio sono un pò timorosa di non essere coperta abbastanza o avere qualcosa fuori luogo, ma basta poco per capire che in realtà il clima è abbastanza rilassato. Così indosso anch’io il mio velo, e fatti tutti i lunghi processi di visto, ritiro bagagli, ci ritroviamo a Tehran dove ci aspetta il fratello del nostro amico Amir, per portarci a casa di loro amici.

Vediamo la città dal finestrino della macchina di notte con le sue luci, sono tutti in festa, siamo arrivati il giorno del Solstizio di primavera, in cui si celebra il Capodanno iraniano: stiamo entrando nel 1398 in Iran. Fa alquanto strano pensarci, ma allo stesso tempo è affascinante. In realtà tutta la cultura persiana ha qualcosa di davvero interessante e ne sono subito attratta entrando in casa di Hamed e Mahnoz, piena di tappeti bellissimi senza tanti mobili, frutta secca e prelibatezze allo zafferano che aspettavano solo noi assieme ad un buon Chai.

Di solito si mangia per terra sui tappeti, principalmente riso e agnello, riso e pollo, riso e pesce, zafferano e spezie che colorano i piatti, si beve una specie di yogurt con le erbe mentre si mangia e si beve Chai, the nero.

Passiamo i primi tre giorni a Tehran assaporando i profumi e i colori di questa città, per poi iniziare il nostro viaggio di 1000km verso sud che ci porterà ad un canyon dove Hamed e il suo gruppo di Slack Village vogliono organizzare un raduno di highline per aiutare a far crescere anche qui questa disciplina ormai popolare in tutto il mondo.

Cosa è l’Highline

L’highline è fare la slackline sospesi nel vuoto. Sicuramente è una delle discipline che sconvolgono di più a colpo d’occhio, ma in realtà è una pratica che diventa paragonabile alla meditazione, al solo allenamento mentale, visto che si è legati e, se si cade, si cade nel vuoto e male non ci si fa, se non qualche bruciatura con la corda o simili.

Così lasciamo la città, e ci dirigiamo verso il deserto. L’Iran è un paese che ha tutto a livello naturalistico, montagne altissime, deserto, mare. Il deserto si trova al centro e le montagne le vedi sempre all’orizzonte, un panorama mozzafiato. Dormiamo nel deserto, tra le dune, è la prima volta che sto in un vero deserto. Qui il velo non lo tengo, fuori dai paesi o dalle città si può anche fare a meno, e nessuno si stupisce.

Highline

Persepoli

Continuiamo la nostra avventura verso Esfahan, famosa per i tappeti persiani, stupendi avrei voluto avere un camion per portarmeli a casa. Decidiamo di comprare qualcosa per il viaggio e proseguire fino a svegliarci a Persepoli, uno dei luoghi in cui si dice che ebbe inizio la civiltà. Ci pensate?  Eh si perché i Persiani sono una delle più antiche grandi civiltà del mondo e si vede, in Iran si respira cultura, una cultura che va oltre alla religione o di qualsiasi dittatura, una cultura forte e radicata.

Quello che è rimasto di Persepoli è affascinante, torri con sculture di cavalli persiani, sassi giganteschi perfettamente incastrati tra di loro; purtroppo è lasciata un po’ andare. Essendo il fulcro del regno Persiano, è l’antitesi del governo che c’è in questo momento e di conseguenza, per loro non ha senso mantenerla per mostrare la grandezza di questo popolo antico.

Persepoli

Da Persepoli scappiamo sotto la pioggia direzione Shiraz, ultima città da visitare nel viaggio prima di raggiungere il canyon. Qui purtroppo la pioggia stava già precipitando da giorni creando delle serie inondazioni e crolli stradali, che hanno causato la morte di 30 persone. Così cerchiamo una strada percorribile e continuiamo dritti fino a Firouzabad.

Hayger Canyon

Qui siamo a 30 minuti dall’Hayger Canyon, ed è quindi la nostra base per i primi due giorni. Tempo di montare le linee e portare tende, cibo e attrezzatura, il Canyon diventa la nostra casa per i seguenti 4 giorni. Finalmente dopo tutto il tempo a zonzo, ci stabilizziamo in questo paradiso, nel nostro habitat tra natura, tende e fornelletti a gas.

La notte in tenda

Non ho mai visto un posto come questo in vita mia. Un canyon alto 400m con uno sviluppo di 10km ti fa proprio drizzare i peli delle braccia.. vedendolo poi con le linee montate è uno spettacolo vero e proprio. Per non dire poi camminare sopra le linee.. io sto sulle piccine, ma i ragazzi si sono attraversati tutto il canyon su linee da 430m e 280m.

E’ bastato un giorno che si spargesse la voce di quello che stavamo facendo lassù, che siamo stati subito accompagnati da grandi masse di persone, del posto e non, che ci incitavano, cantavano, urlavano, applaudivano, facevano foto insieme a noi, e ci portavano zuppe e prelibatezze dalle loro case. Gesti che non sei abituato a vedere dalle nostre parti, ma penso anche difficilmente in qualsiasi parte del mondo. Il popolo Iraniano è davvero la popolazione che mi ha colpito per la loro gentilezza.

Persone che cantavano, ballavano e incitavano i ragazzi che affrontavano la highline

Come dicevo, è un paese in cui è stata imposta una religione, ma alla base, l’essenza è comunque Persiana, e quindi è emancipato come paese, rispetto agli altri di questa religione. Qui non fa così strano vedere una donna senza il capo coperto o in maniche corte. Di conseguenza, per una donna non è così difficile viaggiare in questo paese. Sicuramente non dico una donna occidentale da sola, io avevo 6 bodyguards al mio fianco..

Per me l’Iran è davvero magico, ho scoperto un popolo con una cultura davvero affascinante e ospitale, e panorami dai colori e dalle sfumature uniche. Volti sorridenti che resteranno sempre nella mia memoria per il loro grande cuore. Infatti non vedo l’ora di tornarci per esplorarlo ancora con gli sci ai piedi 😉

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