LUIGINA E GIULIETTA PISCHEL: DUE SIGNORINE IN VETTA ALLA MARMOLADA

L’alpinismo non è stato una moda partita dai luoghi di montagna, ma dalle grandi città, soprattutto quelle inglesi. I primi alpinisti appartenevano alle classi sociali più abbienti ed anche le donne partecipavano alle spedizioni, a patto che, oltre ai soldi e al tempo, ci fosse una apertura mentale all’interno della famiglia.

in un mondo, quello alpinistico dell’800 dominato dagli uomini due ragazze trentine riuscirono a raggiungere la cima della Marmolada. Erano Luigina e Giulietta Pischel, due ragazze del roveretano, che compirono l’impresa nel settembre del 1888. 

Le due ragazze, cresciute in una società dove le donne erano escluse da molte associazioni e da molte attività sportive (potevano praticare solo la ginnastica), e nella quale le libertà delle donne sono limitate e la fiducia nelle loro capacità è scarsa, non si lasciano scoraggiare da nessuno, nemmeno dal “discorso, che ci tenne il buon curato di Soraga […] perchè voleva distorci dal nostro proposito”, come loro stesse scrivono nel loro resoconto, pubblicato nell’annuario SAT del 1891-1892.

Partirono di buon mattino da Moena, salutando la mamma, ed alle 7 erano già a Pera. Il gruppo, composto dalle due ragazze e da tre tedeschi, due uomini e una donna, probabilmente anche loro non molto esperti, era accompagnato dalla guida alpina Giorgio Bernard che rassicurò le ragazze dicendo “che anche noi donne, potevamo fare la vedretta”. Passarono la notte nella valletta della Fedaja e il giorno dopo, di buon mattino, ripartirono con lo scopo di raggiungere la cima.

Arrivati alla base del ghiacciaio, le due ragazze raccontano:

A noi donne furono condonate le cosiddette ‘scarpelle’, perché non essendo abituate a sentirsi ferrato il piede a quella maniera si correva il rischio di inciampare e di cadere. Si ebbe però l’onore di mettere anche noi gli occhiali da ghiaccio e di vedersi legare alla cintola una corda che ci univa tutti, e segnava fra l’uno l’altro la distanza di tre metri.

La conquista della vetta fu un vero e proprio trionfo per le due ragazze che così dimostrarono ai compagni tedeschi che anche la donna italiana può eguagliare in campo alpinistico le sue compagne tedesche e inglesi.

FONTI:

Una salita alla Marmolada: impressioni tolte da un album d’una signorina, in “Annuario SAT 1891-1892” pp. 317-326

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