“SCALO CON MIA FIGLIA”

Sono nata in un paesello del Bleggio Superiore nel ’64.  Prima di me due fratelli e due sorelle e infine io e il mio gemello. Son cresciuta in una famiglia contadina e povera, mangiando polenta, latte delle nostre mucche, pane e qualche volta anche carne. Un’infanzia di giochi felici all’aperto  la mia, ma anche di fatiche in campagna e su per i monti a far legna per i freddi inverni. Nella nostra semplice casa non avevamo nè acqua calda né servizi igienici, nemmeno lavatrice, frigo e televisione, solo una radio che ci era stata regalata.

A 12 anni rimasi orfana di padre, così finite le medie, inizio a lavorare come cameriera lontana dalla famiglia. Riesco poi a fare un corso O.S.S. che è il lavoro che svolgo tutt’ora e che mi piace tanto, anche se è molto faticoso. Metto su famiglia e a 30 anni nasce Linda e due anni dopo Silvia, furono anni dedicati a loro, pieni di emozioni e soddisfazioni. Quando iniziano le scuole medie decido di fargli fare un corso d’arrampicata con la S.A.T. e separatamente lo faccio anche io con un gruppo di adulti. Era un progetto che avevo da tempo. Inizia così dopo i 40 anni la mia attività alpinistica, prima in falesia e poi in montagna. Mi innamoro delle rocce, delle emozioni e della bellezza che solo la montagna sa regalare. Nel frattempo inizio anche a correre in montagna, correndo le mie prime Sky Race ed è passione anche lì.

Ida e la corsa

Linda in questi anni fa il liceo della montagna e sarà con lei, con la quale ho un legame molto forte, che salirò sul Campanil Basso a cui seguiranno tante altre vie, da quelle in Val del Sarca, al vicino e meraviglioso Brenta e alle trasferte in Dolomiti. Queste avventure mi riempirono il cuore e non mi sembrava vero di poter condividere la scalata con mia figlia!!! Assieme abbiamo viaggiato e scalato, visitando Spagna, Sicilia e Sardegna. Abbiamo condiviso gite di scialpinismo in val di Breguzzo, Val Aurina e sull’Etna; la montagna d’inverno, è, se possibile ancora più bella … Eppoi due Marcelonghe di Fiemme e Fassa, certo lei è maestra di sci nordico e io le arrancavo dietro ma sono emozioni uniche!!!

Ida e la figlia Linda

Un giorno in falesia conosco Emanuele, un giovane ragazzo dell’età di Linda, e con lui inizia una cordata stupenda. Quest’anno abbiamo fatto un sacco di vie: da Il canto delle sirene, a Tempi Moderni, alla Fermhan sul basso, lo Spigolo Giallo e Schatten der Grossen alle Tre Cime, via Goduria in Ambiez Aste Susatti a Cima Margherita, al Diedro Maestri sul Dain, L’incompiuta sul Colodri, naturalmente non mi sono fatta mancare il granito della Cima Cornisello, realizzando tanti sogni che non avrei mai pensato di poter fare.

Ida e la scalata

Credo di poter dire che non conta l’età,  non conta se sei uomo o donna, ma conta il rispetto e la fiducia che una cordata deve avere, e lo star bene e sentirsi sicuri che permette di realizzare i propri sogni.

 

 

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