LA MONTAGNA COME CURA

Nei giorni scorsi ci siamo recati a San Martino di Castrozza dove abbiamo incontrato Martina, una donna che ha scelto la montagna per amore dei suoi figli. Ci ha rilasciato una toccante intervista e ci ha parlato di Indro, nato con problemi di salute e riuscito a guarire completamente grazie ad una coraggiosa scelta di vita: lasciare la laguna di Venezia e trasferirsi a vivere in montagna, al cospetto delle Dolomiti. Veneziana, classe ’71,  laureatasi in filosofia  a Padova,  inizia fin da subito a collaborare con Rai e Mediaset diventando autore TV. Dopo anni trascorsi tra Venezia Roma e Milano, nel 2014 si trasferisce con la famiglia a San Martino di Castrozza (TN).

  1. Da Venezia a S. Martino di Castrozza. Cosa ti ha portata a vivere in montagna?

Fin da quando ero piccola avevo una passione sfrenata per la montagna, ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre portata. Ogni volta che uscivo dalla pianura e vedevo la montagna mi si chiudeva lo stomaco e mi si apriva la mente. Estati, inverni, emozioni e gioia pura e il sogno di poter vivere un giorno tra i monti per l’intero arco dell’anno. La vita però mi ha portata a vivere nelle grandi città. La svolta: quando è nato il mio secondo figlio, che ha avuto problemi fin dai primi giorni dalla nascita, la primaria dell’ospedale mi consiglio’ di portarlo in una stazione montana che raggiungesse i 1500 metri almeno per quindici giorni per un ricambio naturale dei globuli rossi. Una forte ossigenazione quindi. Uno dei posti ideali poteva essere San Martino di Castrozza e così scegliemmo questa località. Il primo anno rimanemmo per un mese, il secondo per due. Poi la grande decisione: quella di rimanere stabilmente, assieme ai bimbi, in questo splendido e salutare posto e realizzare così quel sogno cullato fin da bambina dando la possibilità a mio figlio di ristabilirsi in salute. All’inizio non è stato facile, lo ammetto, ma poi ho trovato due amiche molto speciali che sono ora per me come delle sorelle. Donne straordinarie, molto forti e umanamente corrette e pure. Tra noi con il tempo si è instaurato un rapporto di solidarietà assoluto.

  1. Un totale  cambiamento di vita il tuo. Come lo hai accolto?

Sicuramente sì, la casa in montagna destinata alle vacanze è diventata la casa abituale e quella abituale nella laguna è divenuta quella delle vacanze. I bambini hanno accolto subito abbastanza bene questo cambiamento vista anche la loro passione per lo sci e il mese di trasferimento a dicembre. Io ho avuto fin da subito l’occasione per mettere a frutto la mia passata esperienza lavorativa in RAI e ho cominciato a collaborare con la locale agenzia per il turismo. Ho portato così il mio lavoro qui in montagna seguendo alcuni documentari. Successivamente ho avuto occasione di avere un lavoro che mi ha dato più stabilità.

  1. Hai trovato delle similitudini tra il vivere tra le crode e in riva al mare?

Devo ammettere che al contrario di quello che si possa pensare, io non ho un gran rapporto con il mare, lo ho sicuramente molto di più con la montagna. Personalmente il senso di libertà, di tranquillità, di pienezza e vitalità, non è comparabile a quello che mi dà il mare.

  1. Come ti vedi nel futuro. Più montanara o più marinara?

Per i prossimi anni vorrei continuare a  vivere in montagna, sarà una decisione da prendere assieme alla famiglia. Al momento attuale non mi vedrei altrove. In città ci sto bene un paio di giorni ma poi l’istinto è quello di scappare via. Lo stare in montagna è una carica naturale. Il tempo libero è dedicato alle passeggiate sui sentieri o alle sciate sulle piste. L’autunno poi in montagna è fantastico, ci sono dei colori spaziali.  La scelta di vivere in montagna la rifarei al cento per cento perché ci ha aperto un nuovo mondo fatto di semplicità e salute, bellezza e ricchezza umana. Mio figlio è rinato, e non ha più avuto alcun problema di salute ed è ben voluto da tutti. Entrambi scalano  le loro montagne quotidiane  ma  poi giù a tutta… come impari a far qui…sono diventati  degli sciatori provetti!

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