IL MIO SOGNO? DIVENTARE GUIDA

Si chiama Susanna Datres,  ha 14 anni ed è nata a Trento. Vive a Preghena in Val di Non e frequenta la prima superiore a indirizzo animazione turistico sportivo nell’istituto superiore Ivo de Carneri. La sua aspirazione maggiore è diventare un’alpinista professionista.

Susanna si racconta con entusiasmo e occhi lucidi «Fin da piccola la montagna ha sempre fatto parte della mia vita, mi piaceva pensare di essere la piccola heidi e andar a giocare sui pascoli insieme alle mie capre e mucche, ora sono  2 anni e mezzo che mi alleno in atletica e mi sto specializzando nella corsa in montagna».

Susanna felice alla fine di una via

Cosa ha scatenato la tua voglia di salire in alto?

«Crescendo, anche la mia passione per la montagna si è rafforzata, fino a quando tre anni fa  è uscito in televisione uno show intitolato “Monte bianco – sfida verticale”.

Osservando gli atleti che si calavano dalle pareti e nei crepacci, oppure vedendoli felici in vetta, ho capito che quello che volevo fare era vivere di scalate. Andare lì, dove si può trovare l’essenza della vita. L’unica cosa che mi interessa fare davvero è essere per poco tempo la persona più alta del mondo e vedere quello che solo in pochi hanno visto. Provare un’emozione tanto unica da non poterla spiegare».

Quale la tua disciplina preferita in montagna?

«Se devo essere sincera non ho una disciplina preferita rispetto ad altre. Pratico molto frequentemente la falesia anche se ad ora ho fatto anche qualche via sulle dolomiti di Brenta. Mi piace molto anche l’alta montagna, ho già fatto qualche 3.000 come il Cevedale, la cima Rosole e la Marmolada. Quest’estate vorrei tentare il monte Zebrù e se avrò l’allenamento giusto tenterò il Monte Bianco, così da alzare piano piano l’asticella della difficoltà fino a portarla a 8000 m. Le cascate di ghiaccio  non le ho mai provate, ma nel mio cuore sono già in programma».

Ti ispiri a qualche alpinista in particolare?

«Nell’ambito alpinistico ho molti idoli, tre in particolare: Reinhold Messner , Simone moro e ovviamente il mio idolo più grande Tamara Lunger. Mi ispiro tantissimo a loro. Ho ammirato l’attraversata fatta dai fratelli Messner nel ‘70 sul Nanga Parbat.  Cercherò di ripetere in futuro quell’impresa così straordinaria. Un’altra via che mi piacerebbe fare e quella tentata da Moro all’Everest e rimanendo in cresta arrivare al Lhotse. Altro ambizioso  progetto è ripetere la via che ha salito Tamara al k2, senza ossigeno. Sarebbe per me un ottimo banco di prova vista la difficoltà della montagna, forse la più difficile al mondo».

Susanna con il suo idolo: Tamara Lunger

Obbiettivi per il futuro?

«Personalmente ho molti obbiettivi per il futuro. Quello più grande è di scalare gli 8000 magari aprendo  delle vie e mi piacerebbe scalare anche quelle piccole cime che non superano gli 8000 metri e ancora inviolate. Ovviamente tutto questo in stile alpino, senza ossigeno e portatori d’alta quota. Altro  mio grande obbiettivo è quello di diventare Guida Alpina perché mi piacerebbe trasmettere il mio amore per la montagna ai clienti e far vedere loro quei paesaggi meravigliosi che solo la montagna sa dare. Ad ora sto frequentando la scuola per diventare accompagnatore di media montagna . Mi interesserebbe anche entrare nel Soccorso Alpino. Avrò tempo abbastanza per fare tutto questo? Speriamo di sì

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