LA SORAN, LA CIMA DI CASA

Avvengono durante la settimana le nostre escursioni. La montagna si dedica a noi, dopo che noi ci siamo dedicate agli altri. Un ripristinare di energia ed equilibri che poi così tanto sottili non sono. E’ tutto molto evidente. Energia che esce, energia che entra. In quantità industriale. Quell’industria che tanto fa bene alla mente, al corpo, allo spirito.

Viviana Maffei, istruttrice di scialpinismo della Scuola Graffer, autrice dell’articolo

Tutto è meticolosamente pianificato: meteo, bollettino valanghe, tracciato, vento dei giorni scorsi, accumuli, dislivello, pendenze, cerchiamo di non lasciare nulla al caso, perché la Natura già di per sé ci pensa al caso suo, e noi, al nostro.

La cima Soran (San Lorenzo in Banale, Trentino) è una bella escursione, non difficile tecnicamente ma per nulla banale. Le condizioni devono essere perfette. Sia che si salga la dorsale o che si scelga di fare la Val Dorè le pendenze soprastanti sono evidenti e il pericolo valanghe, in caso di nevi non assestate, è alto.

La cima Soran è la nostra cima di casa, perché noi ci abitiamo proprio sotto.

Se ci fosse neve potremmo anche partire con gli sci ai piedi, proprio fuori dall’uscio, ma questi non sono proprio tempi da neve fuori casa, per cui ci tocca prende la macchina e salire a San Lorenzo in Banale per poi parcheggiare al bellissimo rifugio Alpen Rose, dalle nostre amiche Wilma e Donatella (birretta assicurata).

Il percorso è evidente (1400 m. di dislivello): si inizia con la forestale, si prosegue lungo i prati di Prada e poi, a scelta, Val Dorè (con vista favolosa sul Brenta) o dorsale (con splendido panorama sulla Paganella e lago di Molveno).

Oggi è un sogno. Siamo sole, anzi no, 2 pelosi ci seguono. I nostri amati a 4 zampe, Liz e Ruach vivono le stesse nostre meraviglie, è una certezza. Il loro rotolarsi nella neve, l’azzuffarsi come due cuccioli, il rincorrersi e il rincorrerci in discesa.

Viviana e Antonella durante la scialpinistica verso Cima Soran con Liz e Ruach

L’entusiasmo è contagioso, e noi a urlare come pazze nella polvere che tanto in giro non c’è nessuno

E in un attimo siamo alla macchina, ed è quasi ora di pranzo, e forse prima, una corsetta di defaticamento dai che ci sta 😀

Le Itinerande

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